notizie storico-critiche | E. Olivero (La Villa della Regina a Torino, Torino 1942, p. 40) ricorda nella nicchia centrale del Belvedere "una statua muliebre col pugno stretto", su piedistallo di calcare di Gassino, ritenuta di "mediocre fattura". P. Cornaglia (SBASTO 168605; Id., Giardini di marmo ritrovati, Torino 1994, pp. 165-166) ha associato la scultura a uno dei sei cacciatori scolpiti da Bernardo Falconi nel 1667 e collocati sul coronamento dei tre archi del Teatro del Giardino a Venaria Reale, smantellato nel corso del XVIII secolo e in parte trasferito nel 1776 a Villa della Regina (per la coincidenza con le dimensioni indicate nel contratto e con quelle ricavabili dall'incisione, anche se risulta differente l'abbigliamento nelle sculture rappresentate nella tavola di Amedeo di Castellamonte, 1674-1679). Poiché la scultura non può essere identificata con quella presente al centro del Belvedere fedelmente ritratto nella tavola di G. A. Belmond, su disegno di G. P. Baroni di Tavigliano, la sua collocazione deve fissarsi posteriormente a tale data (il completamento del Belvedere spetta al Baroni di Tavigliano secondo l'impostazione generale conferita da Juvarra, in particolare l'aspetto attuale dell'esedra superiore è frutto di progressive trasformazioni: M. Bernardi, Tre Palazzi a Torino, Milano 1963, p. 166, tav. XXXII; C. Roggero Bardelli, M.G. Vinardi., V. Defabiani, Ville Sabaude, Torino 1990, pp. 174-176; F. Fontana, R. Lodari, in Parchi e giardini storici, Roma 1991, p. 14; C. Roggero Bardelli, in I giardini del "Principe", a cura di M. Macera, 1994, I, pp. 15-16; G. Gritella, Juvarra. L'architettura, Torino 1992, vol. II, pp. 178-179). Negli anni 1822-1823 fu restaurata la facciata del Belvedere superiore "con raccomodo di Mosaici, cornici, cornicioni, bugnati, lezzene e nicchie tutte degradate" (C. Roggero Bardelli, M.G. Vinardi., V. Defabiani, 1990, p. 176). Nel Testimoniale di Stato della Vigna della Regina ed annesso palazzo Chiablese del 1864 (AST, Corte, Genio civile di Torino, versamento 1936, mazzo 17, n. 49) è descritta genericamente la parte centrale della "Grandiosa prospettiva superiore" con "tre grandi nicchie con statue su piedistalli in marmo, il tutto elevasi a riquadri con pilastri e fascie incrostate alla mosaica". |