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Opera d'arte certosini; santi, storie bibliche; simboli della passione, Dio padre; profeti; sibille di Cesi Bartolomeo (1556/ 1629), a Bologna

L'opera d'arte certosini; santi, storie bibliche; simboli della passione, Dio padre; profeti; sibille di Cesi Bartolomeo (1556/ 1629), - codice 08 00068192 - 0 di Cesi Bartolomeo (1556/ 1629), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledecorazione pittorica
soggettocertosini; santi, storie bibliche; simboli della passione, Dio padre; profeti; sibille
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00068192 - 0
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bologna
datazionesec. XVI ; 1595 - 1597 [documentazione]
autoreCesi Bartolomeo (1556/ 1629),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiLa decorazione della cappella comprende parti affrescate e parti eseguite a stucco in cui prevalgono motivi a greca, a baccellatura e a ovoli, color bianco e oro. Partendo dal basso, oltre l'alto zoccolo in scagliola, sono dipinti quattro santi certosini, affiancati da lesene e posti ai due lati delle pale con la "Deposizione nel sepolcro" e l'"Orazione nell'orto". Altri quattro santi a figura intera, di dimensioni minori, occupano lo spazio della pilastrata all'entrata della cappella. Oltre l'ampio cornicione, al termine delle pareti, sono dipinte sei storie bibliche, entro spazi centinati che si collocano alla stessa altezza degli archi di coronamento delle tre grandi pale; sugli archi poggiano timpani spezzati sui quali sono poste figure sdraiate in stucco. Nella parete di fondo domina la grande pala della "Crocifissione" affiancata da due finestre centinate e sormontata dal rosone centrale. In corrispondenza dell'arco sono due angeli in stucco. La volta a crociera è suddivisa in quattro (OSS.)NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa decorazione a fresco della Cappella Maggiore della Chiesa di San Girolamo venne probabilmente eseguita dal Cesi tra il 1595 e il 1597. Nel 1593 il pittore aveva ottenuto una "lettera di famigliarità, o partecipazione dal Rever. Ministro Generale de' PP. Certosini Fr. Girolamo": questa citazione del Malvasia, tratta dai documenti messigli a disposizione dagli eredi del Cesi, nonostante la sua genericità, testimonia l'inizio di una duratura collaborazione con l'ordine cartusiano, che sappiamo si protrasse per molti anni e in diversi conventi.Nel 1594, negli stessi documenti, è segnalato il pagamento dei lavori svolti nella Certosa di Maggiano, presso Siena; la fase di compimento di questo intervento coincide presumibilmente con l'inizio della decorazione nella Cappella Maggiore di Bologna.Tuttavia, la prima data certa per gli interventi del Cesi è il 1595, anno in cui, nel famoso taccuino, riesaminato da D. Benati (1980), compare il pagamento "per duoi quadri con entro un S. Lorenzo, nell'altro S. Stefano per mettere sopra le porte della Cappella Grande", della chiesa di San Girolamo. Questa notizia fa ritenere che l'artista, nello stesso periodo, fosse già al lavoro per l'esecuzione della decorazione ad affresco della volta e delle pareti. Sappiamo inoltre, dalle più recenti ricerche di Sara Vicini, che nel 1597 le tre grandi pale erano già in loco e che nello stesso anno giunse da Napoli il plasticatore Nobile, per eseguire la decorazione a stucco. Ciò conferma che a questa data gli affreschi dovevano già essere conclusi. Questa prestigiosa commissione giunge al Cesi all'apice della sua carriera; egli aveva già lavorato per i certosini di Bologna molti anni prima, attorno al 1582, decorando diversi ambienti del convento, oggi in gran parte perduti. La partizione decorativa riprende gli schemi utilizzati nella Certosa di Maggiano. La passione di Cristo è il tema iconografico dominante, raccontato nelle tre grandi tele e glorificato negli affreschi della volta in cui, entro cartigli trilobati, sono raffigurati i simboli della passione sorretti da angeli e Dio padre nel cartiglio che corona idealmente la pala sottostante con la Crocifissione, centro ideale e visivo della decorazione. Agli otto angoli si vedono figure di profeti e sibille. Alla sommità delle pareti, sono affrescate sei storie bibliche, anch'esse da leggersi in stretto rapporto con le pale sottostanti. Sulle pareti, santi certosini, a figura intera, sono dipinti ai due lati delle pale con la Deposizione e l'Orazione nell'orto. Altri quattro santi certosini occupano le pilastrate dell'arco; oltre il cornicione, nel sottarco, sono sei figure di santi. A fianco della pala centrale della Crocifissione, si trovavano un tempo le figure di San Girolamo e San Giovanni Battista, le quali vennero rimosse in seguito all'apertura delle due finestre attuali (Crespi, 1772, p. 37), e ora sono appese sulla controfacciata. Queste presentano forme e dimensioni analoghe ai Santi Pietro e Paolo, collocati a sinistra e a destra della parete d'accesso alla Cappella Maggiore (in continuità visiva con i due santi rimossi).Gli stucchi furono eseguiti (secondo i documenti) da certo Nobile da Napoli. Ma le fasce decorative che racchiudono i dipinti furono probabilmente ideati dallo stesso Cesi: presentano infatti gli stessi motivi (greche, baccellature, ovoli), utilizzati nelle cornici degli affreschi di Santa Maria dei Bulgari, terminati pochi anni prima.
committenzapriore Capponi Giovanni Battista (1593-1595)
bibliografiaMasini P.( 1666)v. I p. 139; Crespi L.( 1772)p. 37; Malvasia C. C.( 1792)p. 446; Bianconi G.( 1820); Giordani G.( 1828)p. XXIV; Malvasia C. C.( 1841)v. I pp. 242, 246; Bastelli A.( 1934)pp. 99-100; Graziani A.( 1939)p. 81; Raule A.( 1961)p. 50; Malvasia C
definizionedecorazione pittorica
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
ente schedatoreComune di Bologna
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Berselli E.; Funzionario responsabile: Bernardini C. (Comune di Bologna - Musei Civici d'Arte Antica)Stanzani A. (SPSAD BO); Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (2003); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Albonico C.
anno creazione2002
anno modifica2010

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