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Opera d'arte Cloe a Torino

L'opera d'arte Cloe - codice 01 00039543 - 2 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, Piano terreno, sala 4, armadio 8, scaffale B, inv. C86/ 475
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bene culturalestatuetta, elemento d'insieme
soggettoCloe
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00039543 - 2
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, Piano terreno, sala 4, armadio 8, scaffale B, inv. C86/ 475
datazionesec. XIX prima metà; 1800 (ca.) - 1849 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturalemanifattura parigina, esecuzione(analisi stilistica)
materia tecnicabiscuit
misuremm., alt. 217, diam. 124,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiStatuetta posta su base rialzata. Ampio drappeggio che ricade a terra con ampie pieghe; siede su un tronco con un agnello accovacciato al suo lato sinistroSoggetti profani. Personaggi: Cloe. Abbigliamento. Animali: agnello.
notizie storico-criticheL'estensore dell'inventario del 1911 registrò per primo la rottura della statuetta di Cloe; nessun acceno allo stato di conservazione di Dafni, che al momento della preschedatura del 1986 mostrava estese tracce di colla sulla superficie del distacco della gamba sinistra, il cui frammento separato era coperto da stucco in corrispondenza delle dita del piede. L'identificazione, ripresa in tutti gli inventari dal 1869-1871, delle due figurine con l'infelice Dafni e la sfortunata Cloe si può accettare perché, in mancanza di attributi iconografici più individualizzati, ci restituisce un'insospettabile e storicamente significativa scelta culturale in cui al mito classico di Dafni e Nornia e di Dafni e Pimplea si preferisce la versione fornita da Longo e Sofista nel suo grazioso racconto sugli amori di Dafni e Cloe (A. MORELLI, Dei e miti, Milano 1987, p. 153). I caratteri stilistici dei due biscuits si avvicinano al clima accademizzante delle manifatture parigine intorno al terzo decennio dell'Ottocento. La fattura seriale e l'impasto freddo dalla grana vitrea come finissimo marmo cristallino li apparentano alla "Serie di tre gruppi con Muse e amorini" e al "Centrotavola con sedici Muse intorno ad Urania" dello stesso Palazzo Reale (F. CORRADO, in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, schede nn. 134, 135, pp. 302-304; ID., schede OA nn. 310-311). Anche in questo caso può essere presa in considerazione l'eventualità che le due statuette fossero comprese tra i diversi gruppi di "statue in biscuit" acquistati dalla corte torinese il 9 luglio 1826 dal gioielliere Luigi Lacroix (A.S.T., Registri Recapiti, 1826, II, vol. 51, p. 424; cfr. anche F. CORRADO, schede OA nn. 223, 224).
bibliografiaCorrado F.( 1986)pp. 302-304; Morelli A.( 1987)p. 153
definizionestatuetta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Corrado F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Trascrizione per informatizzazione: Fratini M. (2000); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pappalardo A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1986
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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