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Opera d'arte coppia di pavoni; fonte di vita; quadrupede; motivi decorativi geometrici a Venezia

L'opera d'arte coppia di pavoni; fonte di vita; quadrupede; motivi decorativi geometrici - codice 05 00577429 si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaleformella, opera isolata
soggettocoppia di pavoni; fonte di vita; quadrupede; motivi decorativi geometrici
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00577429
localizzazioneITALIA, Veneto, VE, Venezia
datazionesec. XIX-XX ; 1800 (post) - 1996 (ante) [bibliografia]
ambito culturaleambito veneziano(contesto)
materia tecnicapietra tenera di Vicenza (?)
misurecm, alt. 47, largh. 25,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticirilievo raffigurante coppia di pavoni, che si abbeverano dalla Fontana della Vita sostenuta da una colonnina a doppio fusto poggiante sulla schiena di un quadrupede. Un arco sostenuto da due lesene con capitello, decorato con motivi geometrici, incorniciano la figurazione. Nella parte inferiore decorazione a girale fitomorfico disposta in senso orizzontaleallegorie-simboli
notizie storico-criticheil rilievo in esame rappresenta uno degli esempi di riproduzione di scultura veneto-bizantina. Venezia nell'Ottocento e ai primi del Novecento fu, infatti, uno dei centri dove la produzione di falsi scultorei di età medioevale fu più attiva, soprattutto di patere e di formelle. Opere di questo tipo furono murate, fin dal XII e XIII secolo, sulle facciate dell'edilizia civile veneziana. Utilizzo, questo, che assunse gradatamente sempre maggior sviluppo nei secoli successivi fino ai nostri giorni. La maggior parte della scultura medievale veneziana è in marmo greco e, in misura minore, in pietra di Aurisina e si differenzia dalle riproduzioni eseguite in epoca successiva, fino al Novecento, in quanto queste sono in pietra tenera, prevalentemente di Nanto o di Custoza, anche se non mancano esempi in pietra d'Istria. Nella primitiva edilizia civile, patere e formelle si alternavano con una disposizione decorativa di tipo speculare tra gli archi, le finestre o sopra i portali dove la croce teneva solitamente il posto d'onore. Insieme, sulle mura di casa, assumevano un valore apotropaico ossia di oggetti capaci di prevenire l'ingresso del maligno e del male. Nella formella la superficie figurativa è più ampia rispetto alle patere ed anche il repertorio iconografico, seppur ritagliato, come scrive Dorigo (2003), all'interno di quello delle patere, esclude quasi totalmente soggetti mitologici e favolistici, a favore principalmente di coppie di uccelli e di pavoni nella maggior parte dei casi ai lati della Fonte o dell'Albero della Vita, come la formella in esame, anche se non mancano esempi con più coppie di animali disposti verticalmente. Marzemin (1937) evidenzia che il significato degli animali in figurazioni poi divenute tipiche, assunse uno specifico significato civile e religioso della concezione della vita di tutto il popolo veneziano. Nello specifico i pavoni, assunsero, nel concetto cristiano, il significato mistico ed eucaristico dell'anelito degli uomini che cercano presso Dio il loro nutrimento spirituale attingendo al vaso sacro. L'insieme rappresenta una professione di fede nell'immortalità del Cristo e quindi alla rinascita spirituale. Lo stesso pavone assume la doppia valenza di immortalità, rinnovamento o resurrezione, in quanto perde le penne e le riacquista in primavera, e di incorruttibilità, simbolo del Cristo nel sepolcro. Si ricorda che il quadrupede posto nella parte inferiore della raffigurazione rappresenta genericamente i vizi e le basse passioni dell'uomo vinti da comportamenti corretti.
bibliografiaPiamonte G.( 1996)V. -; p. 269; Marzemin G.( 1937); Rizzi A.( 1982); Rota L./ Semi F.( 1987); Rizzi A.( 1987)V. -; pp. 21-39, 87-95; Urech E.( 1995)V. -; p. 201; Biedermann H.( 2000)V.-; p. 378; Dorigo W.( 2003)V. I; pp. 475-486
definizioneformella
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
provvedimenti tutelaDLgs n. 42/2004, artt. 10 e 13, comma 1, NR
ente schedatoreS161
ente competenteS161
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ongaretto, Michela; Funzionario responsabile: Fumo, Grazia; Trascrizione per informatizzazione: Ippolito, Enrica (2015)
anno creazione2011

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