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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Cristo benedicente tra gli apostoli |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 05 00401514 |
localizzazione | Italia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050 |
contenitore | convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria |
datazione | sec. XVI ; 1528 - 1530 [NR (recupero pregresso)] |
autore | De' Pitati Bonifacio detto Bonifacio Veronese (1487/ 1553), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 189.8, largh. 151, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Soggetti sacri: Redentore con mano destra levata circondato da apostoli. |
notizie storico-critiche | Venne restaurato e unito in un unico dipinto nel 1827 da Sebastiano Santi, subì un nuovo intervento nel 1843 a cura di A. Zambler. Costituiva origin ariamente le portelle dell'altare delle reliquie in Santa Maria dei Servi (soppressa nel 1806 e demolita tra il 1812 e il 1821), consegnate all'Acca demia il 24 gennaio 1814 (Moschini Marconi 1962). Sopra il Cristo risorto è scritto: SIGNUM TRINITATIS; alla base due iscrizioni chiariscono il sog getto: DOMINE OSTENDE NOBIS PATREM / ET SUFFICIT NOBIS (sotto la figura di Filippo); PHILIPPE QUI VIDET ME . VIDET ET PATREM / MEUM . EGO ET PATER U NUM SUMUS (sotto la figura di Gesù); che è tratto dal Vangelo di Giovanni (14, 8-9; gli disse Filippo: "Signore mostraci il Padre e ci basta"; gli r ispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai riconosciuto Fil ippo? Chi ha visto me ha visto il Padre mio. Io e il Padre mio siamo uno s olo"). Inoltre la scritta allusiva alla Trinità conferisce all'opera un tr iplice significato: insieme al Figlio e al Padre vi è anche lo Spirito. L' attribuzione a Bonifacio risale al Vasari (1568), seguita da tutti gli scr ittori del Sei e Settecento, e come Bonifacio entrò e fu esposta all'Acca demia. Tuttavia alla fine dell'Ottocento il Cantalamessa (cat. ms., in Mos chini Marconi 1962) mise in luce il legame di Bonifacio con Palma il Vecch io, pensando di accostare il dipinto, nella pinacoteca, al "Cristo e la Ca nanea" di quest'ultimo (cfr. dipinto cat. 310). Ne derivò un equivoco, per cui dal catalogo del Paoletti (1903) e dai successivi, venne assegnato a collaborazione dei due artisti. Fu la Westphal (1931) a restituirlo a Boni facio, riconoscendovi oltre a suggestioni dal "Cristo e la Cananea", richi ami al "Cristo della moneta" di Tiziano e datandolo verso il 1528-30. Il n uovo altare delle reliquie fu eretto nel 1533 su progetto di Jacopo Sansov ino per incarico del padre Antonio Gradenigo (Cicogna 1824). Le portelle n on dovrebbero comunque essere posteriori a questa data, la stessa iscritta sulla "Madonna dei sartori" oggi alle Gallerie (cat. n. 1305), a cui il n ostro dipinto, con le sue tipologie vagamente leonardesche, desunte dal "C risto" di Tiziano, non sembra posteriore. |
bibliografia | Moschini Marconi S.( 1962)pp. 32-33, n. 56; Mariacher G.( 1968)p. 86; Zorzi A.( 1972)II, p. 356; Simonetti S.( 1986)p. 105; Ryland P.( 1988)p. 293; Nepi Scire' G.( 1995)pp. 61-63 |
definizione | dipinto |
regione | Veneto |
provincia | Venezia |
comune | Venezia |
indirizzo | Dorsoduro, 1050 |
ente schedatore | S472 |
ente competente | S472 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1995 |
anno modifica | 2004; 2006 |
latitudine | 45.431402 |
longitudine | 12.328676 |