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Opera d'arte Cristo caccia i mercanti dal tempio a Firenze

L'opera d'arte Cristo caccia i mercanti dal tempio - codice 09 00306213 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, carmelitano, Convento di S. Maria del Carmine, chiesa e convento di S. Maria del Carmine, piazza del Carmine, appartamento del padre provinciale, camera da letto
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bene culturaledipinto
soggettoCristo caccia i mercanti dal tempio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00306213
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazza del Carmine
contenitoreconvento, carmelitano, Convento di S. Maria del Carmine, chiesa e convento di S. Maria del Carmine, piazza del Carmine, appartamento del padre provinciale, camera da letto
datazionesec. XIX ; 1820 (ca.) - 1830 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito toscano(analisi stilistica)
materia tecnicacarta/ biacca/ inchiostro/ matita/ acquerellatura
misurealt. 238, largh. 186,
condizione giuridicaproprietà Stato, possesso perpetuo Comune di Firenze
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Cristo; San Giovanni Evangelista; apostoli. Figure: mercanti; astanti. Oggetti: panca; cesti; monete; cassette; gabbia. Animali: colombi; ariete; brocca.
notizie storico-criticheIl disegno segue con precisione l'episodio narrato nei Vangeli. Tra i cambiavalute e i mercanti di pecore e colombe intenti a raccogliere le loro mercanzie prima della fuga si erge la figura di Cristo che ha in mano una frusta improvvisata, fatta di corde. La scena è animata e ricca di particolari descrittivi. Le fisionomie "classiche" dei volti, il tono declamatorio, la gestualità teatrale e la saldezza dell'impianto disegnativo indicano l'appartenenza dell'opera al Neoclassicismo toscano, caratterizzato anche da un misurato neosecentismo bolognese. In particolare questa raffigurazione sembra collocarsi tra il secondo e il terzo decennio dell'Ottocento, come indicano l'attenuazione della severità neoclassica e la ricerca di una disinvoltura formale, parallelamente al rinnovamento della decorazione pittorica di Palazzo Pitti su commissione del "restaurato" granduca lorenese Ferdinando III. Nella tipologie dei volti di Cristo e dell'apostolo barbuto sullo sfondo nonché nella tecnica impiegata si possono riconoscere stringenti affinità con un disegno di Niccola Monti (1780-1864) risalente a questo periodo e raffigurante l'"Allegoria di Babilonia".
bibliografiaDisegni Ottocento( 1987)pp. 61-62 n. 38; Pittura Italia( 1991)v. I pp. 302-303
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazza del Carmine
ente schedatoreS17
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Civai A.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bellini F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1994
anno modifica2006
latitudine43.768439
longitudine11.243872

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