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bene culturale | dipinto |
soggetto | Cristo coronato di spine |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00286938 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi |
contenitore | palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, sala 22 |
datazione | sec. XVI ; 1510 (ca.) - 1520 (ca.) [bibliografia] |
autore | Hugenszoon Lucas detto Luca di Leida (1494/ 1533), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 130, largh. 85, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Cristo. Abbigliamento: all'antica. Simboli della passione: corona di spine; sudario; dadi; trenta denari. Elementi architettonici: colonne con capitello a foglie d'acanto. Oggetti: lanterna; cartellino; corda; sepolcro;lancia; spada. |
notizie storico-critiche | Il dipinto figura già nella collezione del cardinale Decano Carlo de' Medici. Viene descritto dal Baldinucci, che lo attribuisce al Dürer, nella Galleria del Granduca Cosimo III: "vi è ancora un altro quadro di sua mano in tavola alto circa braccia due e mezzo, dov'è raffigurato Gesù Cristo appassionato con mani legate, e tutti gli strumenti della passione e dal ginocchio in giù nel sepolcro". In precedenza figura, senza attribuzione, nell'Inventario del Casino di S. Marco stilato nel 1666 alla morte del Cardinale Carlo. L'attribuzione del Baldinucci viene mutata nel 1795 allorchè il dipinto, riferito a questo punto a Luca di Leida, entra agli Uffizi da Palazzo Vecchio nel febbraio, su precisa richiesta del direttore della Galleria Tommaso Puccini, rivolta al sovrano il 12 gennaio 1795. Da allora l'opera ha mantenuto l'attribuzione a Luca di Leida, pur con certe riserve avanzate dal Bode (1910). Esposto in Tribuna, fino ai primi del Novecento, fu trafugato dai tedeschi a S. Leonardo in Alto Adige durante l'ultimo conflitto mondiale. Rimase poi a lungo in Deposito presso il Magazzino Occhi di Palazzo Pitti (1954) e tornò agli Uffizi nel 1970. La critica più recente mantiene l'attribuzione a Luca di Leida, anche se l'opera non è citata in nessuna monografia del pittore. In effetti la composizione viene solo messa in relazione ad una incisione di Luca siglata e datata 1517, in cui però le varianti rispetto al dipinto sono molte; vi appare infatti il flagello, il fascio di verghe, ed una diversa disposizione dei simboli della passione. Il Cecchi (1986) propende per un anonimo pittore olandese del Cinquecento. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
altre attribuzioni | Dürer Albrecht |
bibliografia | Baldinucci F.( 1845-1847)v. II, pp. 12-13, v. IV, p. 114; Bartsch A.( 1803-1821)n. 76; Pieraccini E.( 1912)pp. 180-181; Poggi G.( 1926)p. 174; Uffizi catalogo( 1980)p. 350, n. P937; Capolavori restauri( 1986)p. 283; Friedländer M. J( 1986)p. 153 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | piazzale degli Uffizi |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Pilati E.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1989 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 43.768826 |
longitudine | 11.255744 |