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Opera d'arte Cristo crocifisso tra San Giovanni Evangelista e Madonna dolenti/ pellicano che imbocca i piccoli nel nido di Puccio di Simone (notizie 1335-1362), a Firenze

L'opera d'arte Cristo crocifisso tra San Giovanni Evangelista e Madonna dolenti/ pellicano che imbocca i piccoli nel nido di Puccio di Simone (notizie 1335-1362), - codice 09 00286258 di Puccio di Simone (notizie 1335-1362), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalecroce dipinta
soggettoCristo crocifisso tra San Giovanni Evangelista e Madonna dolenti/ pellicano che imbocca i piccoli nel nido
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00286258
localizzazioneITALIA, Toscana, FI, Firenze
datazionesec. XIV ; 1340 (ca) - 1357 (ante) [bibliografia]
autorePuccio di Simone (notizie 1335-1362),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera/ doratura
misurecm, alt. 580, largh. 408,
condizione giuridicaproprietà Stato
dati analiticicroce dipinta con base trapezoidale, braccio verticale con bandelle laterali terminante in un polilobo in alto; braccio orizzontale con terminali polilobati che accolgono i dolenti.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Cristo; San Giovanni evangelista. Figure maschili: donatori. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Simboli: (sacrificio di Cristo) pellicano con i piccoli; golgota; teschio di Adamo.
notizie storico-criticheIl Vasari che vide il Crocifisso sulla parete destra della chiesa, per primo lo attribuì a Giotto dicendolo eseguito dopo il ritorno dell'artista da Rimini. L'attribuzione è ripresa dal Baldinucci e dalle fonti successive. Venturi per primo lo attribuisce ad un seguace di Giotto, attribuzione in seguito accolta, mettendo in relazione la croce con quella di Ognissanti. In realtà, come sostiene la Bietti riprendendo una proposta del Boskovits (1971) che accosta il crocifisso al Maestro della cappella funeraria degli Strozzi in S. Maria Novella, l'opera è molto più tarda collocandosi tra quinto e sesto decennio del Trecento ed è riferibile appunto all'ambito orcagnesco al quale appartiene detto maestro. La datazione sembra confermata anche dalla foggia degli abiti civili dei due committenti inginocchiati alla base della croce.Trova forse riscontro anche in un documento pubblicato dal Richa nel quale, nel 1357, Simone Fantinii obbligava i padri silvestrini a tenere sempre accesa una lampada di fronte al Crocifisso situato sul tramezzo di chiesa. Più recentemente si sono avute delle proposte attributive più mirate, come quella di Bellosi che laccostava il Crocifisso al nome di Stefano Fiorentino, e quella di Skaug, valutata con interesse da Boskovits,che la ritiene opera di Puccio di Simone, nella sua fase ancora vicina a Bernardo Daddi.
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Toscana, FI, Firenze
altre attribuzioniGiotto, bottegaStefano Fiorentino
bibliografiaBocchi F./ Cinelli Calvoli G.( 1677)p. 16; Baldinucci F.( 1974-1975)v. I p. 155; Vasari G.( 1878-1885)v. I p. 394; Del Migliore F.( 1684)p. 219; Richa G.( 1754-1762)v. VII p. 143; Follini V./ Rastrelli M.( 1789-1802)v. III p. 213; Venturi A.( 1901-1940)v.
definizionecroce dipinta
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Romagnoli G.; Funzionario responsabile: Teodori B.Sframeli M.
anno creazione2011

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