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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Cristo in pietà e Sant'Ambrogio |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00181582 |
localizzazione | Italia, Lombardia, MI, Carpiano |
datazione | secc. XVII/ XVIII ; 1673 (post) - 1745 (ante) [analisi stilistica; bibliografia] |
autore | Borroni Giovan Angelo (1684/ 1772), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | alt. 292, largh. 183, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | NR (recupero pregresso)NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | L'opera è posta entro un'ancona settecentesca in marmi, al fondo del presbiterio decorato ad affresco, con una quatradura a sfondo prospettico, che si apre su un oculo celeste, entro il quale volano angioletti con simboli della Passione e attributi episcopali. La decorazione murale doveva in origine continuare anche sulla parete di fondo, almeno nella zona circostante il dipinto, come si può notare in una foto del 1909 allegata alla relazione dell'avvocato Guido Zelbi, decorazione oggi non più visibili in quanto interamente ricoperti dallo scialbo. Il leggero scorcio prospettico dell'oculo sul soffitto, concepito per una visuale dalla piccola aula dell'oratorio, aveva un carattere illusionistico ed il preciso compito di focalizzare la visuale dello spettatore proprio sulla pala d'altare. La prima testimonianza documentaria della pala d'altare risale agli atti della visita pastorale condotta dal cardinale Pozzobonelli nel 1749: 'tabula in ipso altare marmoreo est inferta, altitudine est cubitorum quatuor unciarum novem latitudine branchiorum trium unciarum trium: in ipsa depictus est Dominus noster Iesus Christus depositus in dolentis Matris gremio collocatus, cum imagine Sanctii Ambrosii'. La stessa pala è ricordata nell'inventario del 1878 (conservato presso l'Amministrazione delle II.PP.A.B). L'opera è stata attribuita a Giovan Angelo Borroni, da Vito Zani, su suggerimento di S. Coppa, nel libro Il tesoro dei poveri, (2001, pp. 348-349), che riscontra numerose attinenze di questa pala d'altare sopratutto con i riquadri raffiguranti l'Invenzione della Croce' e 'l'inserimento del Sacro Chiodo nella Corona Ferrea' del Duono di Monza. Dato lo scarso numero di pale d'altare oggi note del Borroni, la tela dell'Oratorio di Sant'Ambrogio a Zunico, è senz'altro un episodio di particolare importanza all'interno della sua attività L'opera fu forse commissionata dai fratelli Vismara, fittabili del podere durante il secondo- terzo decennio del XVIII secolo e di cui nel 1749 sono ricordati come titolari del giuspatronato del piccolo oratorio. |
altre attribuzioni | Crespi Daniele |
bibliografia | Tesoro Poveri( 2001)p.437 |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Milano |
comune | Carpiano |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Rebora S.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: Faraoni M. (2002); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1995 |
anno modifica | 2006 |