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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Cristo inchiodato alla croce |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00197235 |
localizzazione | ITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4 |
contenitore | palazzo, ducale, Palazzo del museo della Certosa di Pavia, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, Museo della Certosa di Pavia, primo piano, sala 2 |
datazione | sec. XVI ; 1575 - 1575 [data] |
autore | Campi Vincenzo (1535/ 1591), |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm, alt. 196.5, largh. 136.5, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Demanio |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Cristo. Figure: soldato. |
notizie storico-critiche | Il dipinto proviene dalla Sacrestia Vecchia della Certosa, dove si trovava appeso sopra al trittico di Baldassarre degli Embriachi, come lo ricorda il Bartoli (1776-1777, II, pp. 73-74) e giunse solo più tardi nell'attuale collocazione del Museo, allestito nel 1911. Opera inizialmente attribuita dalle fonti seicentesche e dallo stesso Bartoli a Bernardino Campi o dagli inventari settecenteschi ad Ambrogio Campi, la tela è stata inequivocabilemente ricondotta a partire dall'Ottocento alla mano di Vincenzo Campi, come prova anche la firma in basso: "Vincentius/ Campus Cre/ monensis Pinxit 1575". ||Ricca di suggestioni tizianesche e bresciane, sorprende per la cromia accesa del cielo e per i riflessi luministici sull'armatura metallica del soldato che contrasta con le carni bianche, immacolate del Cristo. La scena mostra un'iconografia alquanto insolita del Cristo che sta per essere inchiodato alla croce, dal ricordo fortemente fiammingo. Lo spiccato patetismo è stato messo in relazione con il clima di misticismo controriformato dell'età borromaica e in particolare con il cinquecentesco trattato sul Rosario intitolato "Rosariae preces" di Bartolomeo Scalvo, che invita a meditare sui simboli della Passione. Nel dipinto certosino in effetti viene dato grande rilievo ai chiodi, ai martelli, al cordame, ai flagelli e ai fasci di verghe sparsi a terra, nonchè al "titulus crucis" appena inchiodato alla croce. Drammatico il particolare del foro praticato col trapano nel legno, a cui verrà inchiodata di lì a poco la mano di Cristo già ghermita dal carnefice. Il realismo degli sgherri (si vedano i guanti lacerati del carnefice o la lucentezza dell'armatura di metallo del soldato) è considerato un precedente per la pittura caravaggesca e in particolare per la Conversione di San Paolo del Caravaggio in collezione Odescalchi Balbi a Roma, dove appare la stessa tipologia del soldato in cimiero e pennacchi. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: ITALIA, Lombardia, PV, Pavia |
bibliografia | Bartoli F.( 1777)pp. 73-74; Sacchi F.( 1872)p. 91; Magenta C.( 1897)p. 368; Zamboni S.( 1965)pp. 129-130; Pesenti F.R.( 1968)p. 112; Zamboni S.( 1974)p. 528; Godi G.( 1975)pp. 83; 91-92; Spike J. T.( 1983)p. 22; Campi( 1985)pp. 198; 200-201, n. 1.20.4.; M |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Pavia |
comune | Certosa di Pavia |
indirizzo | viale Monumento, 4 |
altri codici | da fare |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Montaldo B.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Polo G. (2010); Aggiornamento-revisione: Curti, Elisa (2013), Referente scientifico: Lodi, Letizia; Barbieri, Lara (2011), Referente |
anno creazione | 1984 |
anno modifica | 2013; 2011; 2010 |
latitudine | 45.256213 |
longitudine | 9.146125 |