dati analitici | La scena della crocifissione è realizzata affollando lo spazio di personaggi; oltre a Cristo crocifisso, che occupa il posto centrale della parete e che la organizza in due parti, si possono vedere, alla sua destra, la Madonna, Maria di Cleofa, forse, S. Giovanni e, in alto, un gruppo di persone tra cui spicca Longino. Alla sinistra di Cristo sono posti i soldati, rappresentati con elemi, scudi e lance. Questi sono preceduti da un personaggio, senza armatura, che indica Cristo. Quattro angeli raccolgono il sangue di Gesù che fuoriesce dalle mani, dal costato e dai piedi. Il busto del Redentore si staglia su uno sfondo blu, stellato; ai lati sono posti i simboli del sole e della luna, mentre ai suoi piedi è posto un teschio. Vicino alle gambe di Cristo, a destra, è con qualche difficoltà leggibile una figura, forse la Maddalena.Personaggi: Cristo crocifisso; Madonna; Maria di Giacomo; S. Giovanni; Longino; soldati. Figure: angeli. Simboli: sole; luna; teschio. Abbigliamento: (soldati) armature; scudi; elmi; lance. |
notizie storico-critiche | Indibbiamente la crocifissione è la scena più complessa di tutta la cripta. si è già detto che compare, in questa posizione, in esempi oramai trecenteschi, anche se in questi vengono rappresentati Cristo la Madonna e S. Giovanni. Ad Oppido, invece, la crocifissione è affollata di personaggi; è una scena "tumultuosa e confusa a tinte piuttosto scure e dai contorni fortemente segnati in nero" (Medea, 1962, p. 304). Vista proprio la complessità di questa scena, ben descritta da Borraro (Borraro, 1970, pp. 48-49), è opportuno analizzare i singoli personaggi che la compongono. Cristo è rappresentato morto sulla croce; è legato ad essa attraverso quattro chiodi, due per le braccia, due per le gambe, seguendo pertanto modelli precimabueschi, che prediligono l'uso di tre chiodi; questo accorgimento permette, infatti, di conferire maggiore pathos alla scena, attraverso una flessione maggiore del busto di Cristo. Come osservato da Medea, la croce conserva ancora l'inserzione dei rami mentre nel cielo sono dipinti il sole e la luna e gli angeli che raccolgono il sangue di Gesù, legati rispettivamente alla tradizione bizantina, i primi, e all'arte siriaca, importanta in occidente, i secondi (Medea, 1962, p. 304). Più precisamente la rappresentazione del sole, alla destra, e della luna, alla sinistra, rafigurerebbero per S. Agostino, l'Antico e il Nuovo testamento (Hall, 2003, pp. 124-125). La rappresentazione degli angeli, invece, è introdotta nell'arte occidentale nei secc. 8° e 9°, in particolare sarebbero presenti nell'arte irlandese e negli avori carolingi e ottoniani (Sandberg Vavalà, 1980, p. 159). Solo a partire dalla seconda età d'oro di Bisanzio, si riscontrerebbero nell'arte bizantina e solo negli esempi più tardi gli angeli sarebbero raffigurati mentre raggolgono il sangue di Cristo (Sandberg Vavalà, 1980, p. 168, nota 84). Abbastanza comune è, invece, la rappresentazione di Longino con la lancia in mano, cui però non è contrapposta la figura di Stephaton (Hall, 2003, p. 122). Longino, per Giganti, sarebbe stato rappresentato, non come un soldato, ma in abiti monastici (Giganti, 2000, p. 50). Infine, ai piedi della Croce, alla nostra sinistra, sono stati dipinti la Madonna, Maria di Cleofa, madre di Giacomo, e S. Giovanni Evangelista. Alla nostra destra, si leggono labili tracce di un personaggio femminile, aureolato, con le mani sollevate (Borraro, 1970, p. 48; Villani, 1997, p. 97; Villani, 2000, p. 78), identificabile con la Maddalena. Alla base della croce è posto il teschio di Adamo, poichè secondo la tradizione sarebbe stato sepolto proprio sotto il Golgota (Hall, 2003, p. 120). |