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bene culturale | dipinto |
soggetto | crocifissione di Cristo con la Madonna e San Giovanni Evangelista |
tipo scheda | OA_2.00 |
codice univoco | 09 00655521 |
localizzazione | FI, Firenze |
datazione | sec. XVI terzo quarto; 1550 - 1574 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito fiorentino(analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | cm, alt. 105, largh. 74, |
condizione giuridica | proprietà Stato |
dati analitici | Soggetti sacri. Personaggi: Cristo; Madonna; San Giovanni Evangelista. Attributi: (Cristo) corona di spine; pellicano. Simboli del martirio: corona di spine; chiodi; croce. Attributi: (San Giovanni Evangelista) libro. Figure: angeli; figure maschili; cavalieri. Animali: cavallo; uccelli; serpente. Armi: spade; lance; freccia. Paesaggi: paesaggio collinare. Vedute: città. Costruzioni. Architetture. Simboli: (morte) scheletro umano. Simboli: (demonio) serpente. Abbigliamento religioso. |
notizie storico-critiche | Il dipinto fa parte del gruppo di 25 quadri riconsegnati nel 1816 al monastero di San Bartolomeo a Monte Oliveto in occasione della Restaurazione, quando furono ripristinati chiese e conventi a seguito delle soppressioni napoleoniche del 1810. Deve essere identificato con il n. 11 della lista delle riconsegne (Archivi dell'Accademia di Belle Arti, filza 'Processi verbali 1810, n. 22), con l'indicazione della provenienza dal Convento di Santa Maria della Neve al Portico. La riconsegna dei 25 dipinti, a fronte dei 27 sottratti nel 1810, fu fatta in maniera in parte casuale, poichè molti di quelli di pertinenza del monastero furono o venduti o incamerati dai musei fiorentini. La lista dei quadri riconsegnati presenta infatti anche le provenienze originarie da altre chiese e conventi fiorentini. Il dipinto risulta presente nella sagrestia della chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto all'epoca della schedatura del Marangoni (1923). Il suo spostamento a San Miniato al Monte risale al 1966. Nell'inventario del Pini (1862) e nella schedatura del Marangoni (1923) è identificato come una 'Dipinto di un certo pregio del secolo XVI'. Databile a mio avviso alla seconda metà del '500, presenta alcuni tratti arcaizzanti nella composizione che sembrerebbe ispirata a prototipi degli inizi del XVI secolo. Credo inoltre che la tavola possa essere inquadrata a pieno titolo nel contesto della pittura devozionale controriformata, per la chiarezza del messaggio, quasi didascalico, arricchito dalla presenza di simboli di facile interpretazione, il serpente e lo schelero, riconducibili all'idea del peccato originario e alla funzione salvifica della morte di Cristo. Il solido impianto disegnativo, in particolare delle monumentali figure di Maria e San Giovanni Evangelista e dei ricchi panneggi delle vesti, permettono di collocare il dipinto in ambito fiorentino, nel solco della tradizione michelangiolesca. Mi pare inoltre di notare una certa discrepanza tra la resa monumentale delle figure maggiori della composizione e quella scattante e nervosa delle figure di cavalieri armati, dislocati nel paesaggio collinare, e delle figure degli angeli in alto ai lati della croce. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: FI, Sesto Fiorentino; luogo di provenienza: FI, Firenze |
bibliografia | Meloni Trkulja S./ Trotta G.( 2000)p. 119, nota 14 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Bartolucci L.; Funzionario responsabile: Sframeli M.Branca M. |
anno creazione | 2010 |