notizie storico-critiche | Nel 1995 la grande tela centro volta raffigurante Davide che mostra al popolo la testa di Golia, è stata identificata da Michele Di Macco con il dipinto inventariato nel 1755 al centro del soffitto della camera di Levante detta del Trucco nell'Appartamento del Re a Villa della Regina: la scelta compositiva del pittore viennese, che costruisce "una macchina complessa di architetture e di figure, seguendo l'indirizzo dominante tra i pittori che con lui sono attivi a Roma in Santa Maria in Vallicella tra il 1698-1699", suggeriva alla studiosa una datazione del dipinto allo scadere del Seicento (cfr. M. Di Macco, Daniel Seiter, in Le Arti del disegno all'Accademia Albertina, catalogo della mostra a cura di F. Dalmasso, G. Galante Garrone e G. Romano, Torino 1995, pp. 61-62, tavv. pp. 24, 63; G. Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino 1994, v. I p. 165; v. III fig. 1017; M. Dunn, Father Sebastiano Resta and the final phase of the decoration of S.ta MAria in Vallicella, in "The Art Bulletin", 1982, LXIV, pp. 601-622). Come precisato da Gelsomina Spione nella precedente scheda di precatalogo nell'inventario del 1755 (cfr. A. Griseri, Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755, Torino 1988, p. 17 nota 51) il soggetto è correttamente identificato, e sono descritte la forma ovale della tela e le caratteristiche della cornice che la racchiude ("liscia e dorata"). La descrizione fornita nel 1755 è ripetuta senza varianti in inventari successivi, datati 1767, 1777 e 1819, conservati anch'essi presso la biblioteca Reale di Torino. Nell'inventario del 1845 redatto da Felice Boozoky (Torino, Archivio di Stato, Archivi Privati, Archivio Castelli-Berroni, busta 19-1), concierge della Villa, compaiono per la prima volta indicazioni sull'autore del dipinto centro volta: l'ovale con il Trionfo di Davide è assegnato al Beaumont, un'attribuzione che si ripete anche nei Testimoniali del 1864 (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza - cat. 11, m. 653): "[...] sottoplafone a padiglione con grande medaglia ovale sul centro con dipinto a olio su tela rappresentante il Trionfo di Davide opera del cav.re Beaumont contornata da cornice in legno dorata e da altre in stucco con gran membratura a cordone in legno dorata e da altre in stucco con gran membratura a cordone intrecciata di rami e rosoni in stucco in rilievo contenuto sulle centrali ed ornato a volute". Vittorio Enrico Gianazzo di Pamparato nel 1891 (Il Principe Cardinale Maurizio di Savoia mecenate dei letterati e degli artisti, Torino 1891, p. 22) avanza sia pure dubitativamente il nome di Daniel Seiter, ipotesi ripresa nel 1942 da Eugenio Olivero (E. Olivero, La Villa della Regina in Torino, Torino 1942, p. 26) che descrive la tela, ancora in loco, come "piuttosto annerita". L'opera, forse anche per il cattivo stato di conservazione, non godette di grande fortuna negli studi novecenteschi almeno fino al restauro condotto nel 1994 che ha permesso una corretta lettura della tela, confermando l'ipotesi di attribuzione a Seiter. Recentemente Michela di Macco (Daniel Seiter. La Vergine assunta con la Fede e la Carità, in S. Pettenati e G. Romano (a cura di), Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, catalogo della mostra, Torino 1996, p. 145) ha accostato il Davide con la testa di Golia alla serie di tele eseguite dal pittore viennese nei primi anni del Settecento per l'Ospedale di Carità per l'articolata complessità della composizione e la monumentalità delle figure, evidenziando in particolare le affinità di stile con le figure dei questuanti nell'"Elemosina del beato Amedeo", e confermando, quindi, una datazione negli ultimi anni di attività del pittore. Occorre ricordare che proprio nell'ultimo decennio del Seicento sono registrati pagamenti per lavori all'interno della Villa (C. Roggero Bardelli, Vigna del Cardinal Maurizio di Savoia, in C. Roggero Bardelli, M. G. Vinardi, V. Defabiani, Ville Sabaude, Milano 1990, p. 175): in particolare è pagato lo stuccatore Pietro Somasso (G. Dardanello, Stuccatori luganesi a Torino. Disegno e pratiche di bottega, gusto e carriere, in "Ricerche di Storia dell'Arte", n. 55, 1995, pp. 75-76) per opere in stucco realizzate negli ambienti della Villa tra il 1694 e il 1695, anni di stretta collaborazione con Seiter anche in Palazzo Ducale. |