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bene culturale | miniatura, c. 135v |
soggetto | David musico |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00646177 - 2.6 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.zza S. Marco, 3 |
contenitore | convento, domenicano, Convento di S. Marco, Chiesa e convento di S. Marco, P.zza S. Marco, 3, Museo di S. Marco, Biblioteca |
datazione | sec. XV metà; 1450 (ca) - 1450 (ca) [analisi stilistica] |
autore | Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico (1395-1400/ 1455), |
materia tecnica | pergamena/ miniaturapergamena/ pittura a temperagesso/ doratura |
misure | mm, alt. 73, largh. 76, |
condizione giuridica | proprietà Stato, MInistero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Iniziale fogliata media con figura E(xultate deo). Corpo della lettera di un rosa molto tenue, ornato con fiori e foglie arancioni, azzurri e verdi; sul fondo azzurro è la figura di David intento a suonare un salterio decorato con due rosoni fogliacei. Egli ha la corona e il pileo dorati, la pellanda verde con bordure dorate e stretta in vita da una cintura; sopra la veste ha un leggero mantello bianco.Abbigliamento: giornea; mantello; pileo. Oggetti: corona. Strumenti musicali: arpa. |
notizie storico-critiche | I due Salteri 530 e 531, realizzati per il Convento di San Marco probabilmente intorno agli anni cinquanta del XV secolo, si possono considerare 'gemelli' poiché contengono le stesse miniature. Sebbene la maggior parte degli studi ad essi riferibili sia piuttosto recente (Bellosi 1990, pp. 98-101; Boskovits 1995, pp. 33-68; Scudieri 2003, p. 166; boskovits 2008, pp. 109-110), erano già noti alla critica ottocentesca che vi ha fin da subito riconosciuto la mano dell'Angelico. Una loro prima attribuzione si deve a Vincenzo Marchese che li riteneva opere di Fra Benedetto dal Mugello ma il primo a ricondurli alla mano di un giovane Angelico fu Max Wingenroth (Beiträge zur Angelico-Forschung, in 'Repertorium für Kunstwissenschaft', 21, 5, 1898, pp. 335-345, 427-438). Trovarono poi il loro pieno riconoscimento in tempi recenti in occasione della mostra 'Pittura di luce. Giovanni di Francesco e l'arte fiorentina di metà Quattrocento', quando sono stati ricondotti da Luciano Bellosi (1990) alla mano di un Angelico ormai alle ultime fasi del suo operato. I due Salteri sono infatti confrontabili con l'Armadio degli Argenti, dove numerose figure di santi sono dipinte con la stessa delicatezza delle carni e dei panneggi del David orante a c. 70v o del David musicante a c. 135v. Nella realizzazione dei due codici, e in particolare del 530, sembra comunque intervenire anche un collaboratore, presenza supportata anche dal confronto con alcuni disegni conservati al Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi ritenuti opera di bottega, tra i quali è un San Giovanni evangelista (Inv. 98 E) le cui delicate fattezze e i morbidi panneggi delle vesti ricordano quelli del David musicante a c. 172v. |
committenza | Cosimo de' Medici il Vecchio |
bibliografia | Milanesi G.( 1850)p. 187; Marchese V.( 1869)V. I, pp. 232-252; D'Ancona P.( 1908)p. 90 note 1, 2; D'Ancona P.( 1914)v. II pp. 352-353 n. 772; Chiarelli R.( 1968)p. 62; Rondoni F.( 1876)p. 42 n. 16; Vasari G.( 1878-1885)pp. 505, 521, 528 nota 1; Pittura lu |
definizione | miniatura |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza S. Marco, 3 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Giacomelli S.; Funzionario responsabile: Scudieri M.Sframeli M. |
anno creazione | 2009 |
latitudine | 43.778115 |
longitudine | 11.258818 |