notizie storico-critiche | Giunto in Camposanto, tra 1810 e '15, viene collocato, da solo, nella galleria Sud sotto l'affresco di "S. Efisio che combatte i pagani in Sardegna" (Inventario 1815, ROSINI 1816a, DA MORRONA 1816). Tra 1816 e 1823-'25, l'o pera viene spostata più avanti, sotto l'affresco di "Giobbe schernito", sopra il paliotto d'altare di Bonamico [09/00235588], al posto di un'antica testa barbata (ROSINI 1816b). Con la risistemazione di questo tratto della galleria Sud (1906-1909), il David venne trasferito all'inizio di quella Nord, sotto "La Maledizione di Cam", sopra il capitello [09/00235604], al c entro di quattro reggileggio di pulpito romanici (ROSS-ERICHSEN 1909). Nel 1935, la statua, con il capitello sottostante, fu portata nel Museo dell'Opera (Sala del Grifo) (CARLI 1935a). Nel dopoguerra fu rimesso in Camposanto, dapprima, in collocazione provvisoria, all'incirca nella posizione post-1909 (FELICI 1963) e, quindi, nella parete di fondo del Salone degli Affreschi, dove rimase fino al trasferimento al Museo Nazionale di S. Matteo (VII.1985). L'opera fece ingresso in Camposanto, come dono del Canonico de l Duomo, Ranieri Zucchelli, membro della Deputazione sulla Conservazione e d infaticabile raccoglitore di documenti medievali pisani (oggi conservati nella Miscellanea Zucchelli dell'Archivio Capitolare di Pisa), il quale regalò anche altre opere alla collezione; come ci informa LASINIO 1814-25, " mediante le premure, ed il genio per le belle Arti del Molto Rever. Sig. C appellano Zucchelli pisano, l'ottenne in dono dal fu illustrissimo Sig. Cav. Senatore N. Venturi di Firenze". Nonostante le ricerche, non mi è stato possibile identificare questo personaggio; sappiamo che una donna Venturi presiedeva il Conservatorio di S. Silvestro di Pisa e che un certo Giuseppe Venturi donò una coppia di statuette ([09/00235708] e [09/00235747]). La scultura si presenta in buone condizioni di conservazione, con la superficie scultorea chiaramente leggibile; scheggiature notevoli alla corona, al naso e ai baffi del personaggio, al salterio (le parti più in aggetto). Il David si presenta nell'iconografia consueta: in trono e coronato mentre suona il salterio, con la testa inclinata e proiettata in avanti che dà al corpo una posa instabile, dovuta alla musica trascinante. Il personaggio biblico siede sul trono, dagli alti braccioli serpentinati, decorato sui fianchi con racemi (a sinistra spuntano da un vaso, a destra da un cespo); indossa una lunga veste, tenuta alla vita da una lunga cinta annodata che gi unge fino ai piedi; il mantello, chiuso al collo da un medaglione a cerchi concentrici, ha il bordo riccamente ornato con incisioni a zig-zag (come i polsini della veste); scende dalla spalla sinistra coprendo il braccio, mentre a destra, viene sollevato e ricade. In testa porta una corona impreziosita di pietre policrome incastonate (oggi quasi tutte perdute); nel volt o ben proporzionato sono evidenti gli occhi con le grosse pupille di pietra; la barba è a piccole ciocche appuntite giustapposte in tre file, mentre i capelli sono disposti in due serie di riccioli discendenti. David, con l e braccia appoggiate sugli alti braccioli, tiene gli avambracci orizzontalmente e con le dita tocca varie corde dello strumento musicale. La resa complessiva è di forte appiattimento, specie nella veduta frontale, come mostrano le cosce dilatate e non tornite, il largo tronco e le pieghe della veste, incise o leggermente rilevate senza effetti volumetrici. La figura non è isolata, a tutto tondo, ma sta appoggiata, con la schiena ed il retro del trono, contro una parasta liscia (la testa reclinata è agganciata con un peduccio), dai bordi smussati ornati con una serie di cespi vegetali; si noti come il trono e le spalle del David siano state accuratamente distinte, tramite un profondo solco, dalla parasta. (continua in OSS) |