immagine | - immagine non disponibile - |
bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | deposizione di Cristo dalla croce |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00350804 |
localizzazione | ITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86 |
contenitore | palazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda |
datazione | sec. XVI metà; 1545 (post) - 1559 (ante) [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito veronese(analisi stilistica) |
materia tecnica | tela/ pittura a olio |
misure | cm, alt. 130, largh. 105, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Cornice in legno intagliato e dorato.Personaggi: Cristo deposto; Madonna; San Giovanni Evangelista; Maria Maddalena; Maria di Cleofa. Figure: due angeli. Strumenti del Martirio: (GESU') asse verticale della croce |
notizie storico-critiche | Pervenne alla Pinacoteca grazie a un lascito dei marchesi di Barolo nel 1864. La Gabrielli (1971) lo registrava a Palazzo Carignano presso gli Uffici della Soprintendenza e lo attribuiva alla cerchia del pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. Più di recente è stata avanzata internamente al Museo un’ipotesi in direzione di Jacopo Tintoretto. Allo stato conservativo attuale la pellicola pittorica presenta alcune cadute di colore e si mostra con tutta probabilità oberata da appesantimenti soprammessi all’originale, che rendono conto di alcune zone poco chiare e credibili dal punto di vista anatomico (come per esempio l’irreale attaccatura dell’ala dell’angelo che sostiene Cristo che si direbbe articolata direttamente sul braccio al di sotto della spalla) e che in parte inficiano la formulazione di un giudizio equilibrato in merito alla sua presunta paternità. Tuttavia, in ragione dalla ricorrenza del soggetto iconografico della Deposizione accompagnata da angeli e di alcune inflessioni “veronesiane” - rilevabili soprattutto nella modulazione del viso di Cristo, nella testa ricciuta e nell’attaccatura dei capelli dell’angelo che lo sostiene ed ancora nella forma sovradimensionata e appuntita delle ali bicolori - così come dalla compresenza di altri stimoli allogeni, forse derivati dalla pittura emiliana, pare preferibile orientare la provenienza geografica del dipinto all’ambito veronese e ancorare indicativamente quella cronologica attorno alla metà del XVI secolo. Imprescindibili parrebbero infatti le Deposizioni giovanili del Caliari (1545/46-50 ca), prima fra tutte quella del Museo di Castelvecchio che accalca i personaggi disponendendoli “a conchiglia” attorno al perno centrale di Cristo e fa tesoro degli esempi forniti dai colleghi “romanisti” come Gian Francesco Caroto nella Deposizione di collezione privata torinese, o Domenico Brusasorzi in quella di Castelvecchio (Pignatti-Pedrocco, 1995, I, pp. 7-8). Ancor più eloquente parrebbe l’evidenza di un confronto, ancora tutto da indagare, con un dipinto anonimo di analogo soggetto dei depositi del Museo veronese, a suo tempo associato da Terisio Pignatti alla scuola di Paolo Veronese (Pignatti, 1976, p. 218, n. A369). |
altra localizzazione | luogo di provenienza: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di esposizione: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Moncalieri |
altre attribuzioni | Moncalvo Guglielmo detto il Caccia (cerchia di)Robusti Jacopo detto il Tintoretto |
bibliografia | Gabrielli, Noemi( 1971)p. 176 n. i 785; Pignatti, Terisio( 1976)p. 218 n. A369; Pignatti, Terisio/ Pedrocco, Filippo( 1995)I, pp. 7-8 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Torino |
indirizzo | via XX Settembre, 86 |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Accornero, Chiara; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithMoratti, Valeria |
anno creazione | 2012 |
latitudine | 45.073139 |
longitudine | 7.684548 |