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bene culturale | rilievo, opera isolata |
soggetto | deposizione di Cristo dalla croce |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00036260 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso) |
contenitore | castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Sala della Deposizione: parete destra |
datazione | sec. XIX metà; 1851 - 1851 [data] |
autore | De Fabris Giuseppe (1790/ 1860), |
materia tecnica | marmo bianco/ scultura |
misure | alt. 251, largh. 178, prof. 22, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | La scena è animata da otto personaggi tra i quali sono visibili S. Giovanni e Maria Maddalena con la corona di spine. In basso, sulla sinistra appare la Vergine a braccia aperte, mentre con un piede schiaccia un serpente con una mela in bocca.Personaggi: Gesù Cristo; San Giovanni Evangelista; Maddalena; Madonna. |
notizie storico-critiche | Con il passaggio del Castello al duca di Genova Ferdinando (1822-1855) nel 1849, anno della morte della regina Maria Cristina, le funzioni celebrative e devozionali vengono confinate quasi esclusivamente in ambito scultoreo, come attesta il rilievo eseguito da Giuseppe De Fabris nel 1851, raffigurante la "Deposizione del Cristo dalla Croce". Intorno alla metà del XIX secolo l'opera fu collocata nella sala che da questa prese il nome di "Sala della Deposizione" al primo piano nobile, nella parete destra che tra il marzo e il settembre 1855 vide la chiusura della grande finestra sul cortile, preliminare all'inserimento del grande bassorilievo (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 31, 47). Il "Catalogo di dipinti e oggetti d'arte..." compilato in quell'anno dal pittore Francesco Sampietro lo ricorda al numero 62 ormai sistemato nella sua collocazione che sarà poi quella definitiva. Nella "Ricognizione..." del 1857 il bassorilievo è segnalato al numero 274 nella stanza ora indicata come "Vestibolo della Galleria delle Arti N. XXXIII"; le successive inventariazioni compilate nel 1876, 1908, 1927 e 1964 lo registrano rispettivamente ai numeri 9, 832, 2860 e 280.E' interessante ricordare che un'opera di analogo soggetto è già segnalata nelle collezioni del Castello nel 1842, nella Camera d'Udienza di S. M. il Re (n. 42): <>)(ASTO, Duca di Genova, Tenimento di Agliè, mazzo 60, "Inventaro del R. Castello d'Agliè. Parte Seconda contenente La Descrizione di tutti i Mobili fissi ed infissi di proprietà di S. M. La Regina Maria Cristina Compilato il presente in Settembre 1842", fol. 26). Giuseppe De Fabris nacque a Nove (Vicenza) il 19 agosto 1790; nel 1808 si trasferì con la famiglia a Milano, dove fu allievo di Gaetano Monti. A Brera si mise subito in luce ottenendo lusinghieri successi. La prima commissione vera e propria venne dalla Fabbrica del Duomo: la statua in marmo di S. Napoleone (1811). Nel 1814, con una pensione dell'accademia decise di trasferirsi a Roma. La sua produzione fino al 1820 rivela maggiormente l'ispirazione canoviana. Nel 1831 fu nominato reggente perpetuo dell'insigne Pontificia Congregazione de' Virtuosi del Pantheon, carica ch'era stata del Canova. Nel 1832 fu eletto coadiutore alla direzione dei Musei e Gallerie pontificie, diventandone direttore nel 1837; in questo ruolo potè stringere rapporti con personalità della cultura, principi e sovrani. Nel testamento del 1854 l'artista esprime la sua preoccupazione per alcune opere tra cui una "Deposizione dalla Croce", bassorilievo del 1845, ordinato da Maria Cristina di Napoli, regina vedova del re di Sardegna, ed ereditato dal duca di Genova, per il quale, a dieci anni dall'esecuzione, era <<...tuttora pendente la retribuzione delle mie fatiche...>>. Quest'opera, della quale esiste un bel disegno nell'Istituto d'arte De Fabris a Nove, fu lodatissima dai contemporanei come viene testimoniato da vari opuscoli pubblicati a Roma nel 1845, in versi e in prosa di G. D'Este, E. Visconti (in L'Album), E. Marini, A Spinetti e M. C. Gazola (in "Diario di Roma, 19 luglio) (cfr. L. Albertoni Vinco da Sesso, De Fabris Giuseppe, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1987, v. XXXIII, pp. 665-669). L'opera è stata sottoposta ad un intervento di pulitura ad opera della ditta Rosellini & Carli nel 1994. |
bibliografia | Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)pp. 31, 47, 94 nota 230; Albertoni Vinco da Sesso L.( 1987)v. XXXIII, p. 667 |
definizione | rilievo |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Agliè |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Assandria V.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Trascrizione per informatizzazione: Manchinu P. (2002); Aggiornamento-revisione: Manchinu P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente |
anno creazione | 1990 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 45.366166 |
longitudine | 7.775800 |