notizie storico-critiche | Il motivo delle due mani destre intrecciate (dextrarum iunctio), sotto e/o davanti ad elementi vegetali (spighe di grano, rami di palma o frutti di papavero) e, più raramente, di altra natura (ad es. cornucopia, kantharos, ecc.), appare molto diffuso nella glittica di età romana, non solo come simbolo nuzionale, ma anche, più in generale, come simbolo di buon augurio, unione e fedeltà, anche ai patti di natura politica e militare. Per il motivo in generale, cfr. Sena Chiesa 1966, pp. 412-413, tav. LXXV, n. 1490 (diaspro, fine I, II sec. d.C.: con fiori e rami fogliati), n. 1491 (corniola: con due spighe di grano), n. 1492 (corniola: con due spighe di grano e un fiore di papavero), n. 1493: con due spighe di grano e due quadrupedi ritti); AGDS III, Kassel, tav. 96, n. 92 (con due fiori di papavero e una spiga di grano); AGDS IV, Hannover, tavv. 182-183, n. 1327 (sardonice, seconda metà I sec. a.C.-prima metà I sec. d.C.: con due spighe e caduceo), n. 1328 (diaspro verde-rosso, fine I sec. a.C./I sec. d.C.: c.s.), n. 1329 (sardonice, fine I sec. a.C./prima metà I sec. d.C.: con due spighe, due fiori di papavero e un caduceo), n. 1330 (corniola, fine I sec. a.C./I sec. d.C.: con due spighe, due cornucopie e un caduceo), n. 1331 (corniola, I sec. d.C.: c.s.); AGDS IV, Hamburg, tav. 265, n. 72 (corniola, I sec. d.C.: con due spighe, un fiore di papavero e un caduceo); Maaskant-Kleibrink 1978, p. 205, n. 463 (p. vitrea gialla, Imperial Classicising Style, 50 a.C.-50 d.C.: con due spighe di grano e fiore di papavero); p. 205, n. 464 (p. vitrea nera, Imperial Classicising Style, 50 a.C.-50 d.C.: con spighe di grano e cornucopie); pp. 335-336, n. 1027 (diaspro rosso, Imperial Incoherent Grooves Style: con due spighe di grano); Mandrioli Bizzarri 1987, p. 121, n. 243 (diaspro rosso, fine II sec. d.C.: con due spighe di grano e un kantharos); AG Wien III, tavv. 65-66, n. 2038 (granato, I sec. d.C.: con due spighe di grano), n. 2039 (corniola, I/II sec. d.C.: con due spighe di grano e tre fiori di papavero), n. 2040 (diaspro marrone, II sec. d.C.: con due spighe di grano e due fiori di papavero), n. 2041 (I-II sec. d.C.: con due spighe di grano e un fiore di papavero), n. 2042-2043 (niccolo, II sec. d.C.), n. 2044 (niccolo, seconda metà II-III sec. d.C.: con due spighe di grano e un fiore di papavero); Dembski 2005, pp. 152-153, tavv. 102-103, n. 1007 (sardonice, II/III sec. d.C.: con due spighe di grano e un fiore di papavero), n. 1007N (corniola, I/II sec. d.C.: c.s.), n. 1007a (corniola, II sec. d.C.: con due spighe di grano), n. 1009 (diaspro rosso, II/III sec. d.C.: con due spighe di grano e un fiore di papavero), n. 1010 (corniola, III sec. d.C.: con due spighe di grano), n. 1011 (diaspro verde, III sec. d.C.: con due spighe di grano e fiore di papavero), n. 1012 (corniola, II/III sec. d.C.: c.s.), n. 1013 (corniola bruciata, III sec. d.C.), n. 1014 (diaspro rosso, II/III sec. d.C.: con due spighe di grano, due fiori di papavero e due cornucopie), n. 1015 (diaspro verde, II/III sec. d.C.: con 4 spighe di grano e 3 fiori di papavero). Per quanto riguarda il disegno delle mani "semplificato in una sorta di cilindro formato dalle braccia, mentre è appena accennato il disegno delle mani stesse", indice di recenziorità nell'ambito degli intagli che riprendono questo particolare soggetto, cfr. in ptc. quanto detto in Sena Chiesa 1966, p. 412. Su base tecnico-stilistica non è escluso che possa trattarsi anche di un lavoro moderno. |