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Opera d'arte Diomede trafuga il palladio a Firenze

L'opera d'arte Diomede trafuga il palladio - codice 09 00129695 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti
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bene culturalegemma
soggettoDiomede trafuga il palladio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00129695
localizzazioneITALIA, Toscana, FI, FirenzeP.zza Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, P.zza Pitti, 1, Museo degli Argenti
datazionesec. XVIII prima metà; 1700 - 1749 [analisi stilistica]
ambito culturalebottega italiana(analisi stilistica)
materia tecnicagranato/ incisioneoro
misuremm, alt. 21.9, largh. 19.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiIntaglio in granato sfaccettato sul retro in un filetto d’oro con due maglie. La pietra mostra Diomede seduto sopra un altare con ghirlanda, in profilo a sinistra. Nella mano sinistra tiene la spada, nella destra Palladio. Il mantello fa sfondo alla figura, ricade molle sul braccio e dalla mano. Davanti a Diomede una colonna con una statua e ai suoi piedi giace la guardia morta. Verticalmente sulla sinistra le lettere greche di Dioscoride.Soggetti profani. Guerrieri: Diomede.
notizie storico-criticheIl Pelli (G. Bencivenni Pelli, op. cit.) scrive che il Granduca di Toscana possedeva questa copia in granato dell’originale gemma antica di Dioscoride. La rappresentazione di Diomede che tiene il Palladio era comune nell’are classica (v. G. Richter, Engraved Gems of the Romans (Londra, 1971), n. 664 per il famoso intaglio del Duca di Devon-shire). L’originale doveva essere datato al 30 a.C. (v. ‘Il tesoro di Lorenzo il Magnifico’ I, ‘Le Gemme’, ed. N. Dacos, A. Giuliano, U. Pannati CONTROLLARE IL COGNOME NON SI LEGGE BENE (Firenze, 1973, n. 26). Il famoso intaglio antico in calcedonio di questo tipo era nella collezione di Lorenzo il Magnifico (v. ‘Il tesoro di Lorenzo il Magnifico’ op. cit. n. 26). C’erano due gemme di questo tipo nella collezione medicea all’inizio del Settecento (v. A. F. Gori, ‘Museum Florentinum exhibens insigniora vetustatis monumenta quae Florentinae Sunt’ (Firenze, 1731-62) vol. I-II (Gemme) (Firenze, 1721-32) II, T. 28, n.2 e 3). Questa rappresentazione si trova comunemente su gemme moderne (v. Richter, op. cit., n. 747 e 748).
bibliografiaPelli Bencivenni G.( 1779)I, nota a p. 33
definizionegemma
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.zza Pitti, 1
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Casarosa M.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Morena F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Morena F. (2006), Referente scientifico: De Luca F.;
anno creazione1978
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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