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Opera d'arte Enea raccoglie il ramo d'oro di Gamberini Giuseppe (1680/ 1725), a Macerata

L'opera d'arte Enea raccoglie il ramo d'oro di Gamberini Giuseppe (1680/ 1725), - codice 11 00263322 di Gamberini Giuseppe (1680/ 1725), si trova nel comune di Macerata, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Bonaccorsi, via don Minzoni
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoEnea raccoglie il ramo d'oro
tipo schedaOA_3.00
codice univoco11 00263322
localizzazioneItalia, Marche, MC, Maceratavia don Minzoni
contenitorepalazzo, Palazzo Bonaccorsi, via don Minzoni
datazionesec. XVIII prima metà; 1700 - 1725 [documentazione]
autoreGamberini Giuseppe (1680/ 1725),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 245, largh. 100,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Enea. Armi: elmo; spada. Animali: colombe. Simboli: ramoscello d'oro. Paesaggi: albero; cielo. Abbigliamento: calzari.
notizie storico-criticheIl dipinto si trova a Palazzo Bonaccorsi di Macerata , realizzato nella prima metà del XVIII secolo dall'artista Giuseppe Gamberini. L'opera orna una delle pareti della Galleria dell'Eneide, che costituisce uno dei maggiori ambienti barocchi del periodo esistente nelle Marche. La sala è una specie di antologia pittorica, avente come tema fondamentale le vicende di Enea. " E' il prodotto di un mondo stanco, raffinato, dove si rifugia la società del tempo avulsa purtroppo da impegni sociali." (P.Zampetti, Pittura nelle Marche, Firenze 1991, pag. 202 ,vol. IV). Enea per poter accingere alla sua catabasi infera, consigliato dalla Sibilla cumana, trova il ramo d'oro, che può essere colto solo da colore che ne sono degni. Il ramo nascosto da una fitta selva è sacro a Proserpina, dea degli Inferi . Virgilio scrive : "Se tanto ami e vuoi due volte navigare, sulla stigia palude, due volte il nero Tartaro vedere, se ami inoltrarti nell'immane fatica, ascolta che cosa devi compiere prima. Si cela in un albero ombroso un ramo d'oro nel fogliame, e nei rami flessibile,a Giunone infera consacrato; tutto il bosco lo copre, e ombre lo racchiudono in oscure convalli. Ma non puoi scendere nei segreti della terra se prima dall'albero non ha staccato il virgulto dalle fronde d'oro". "Nascosto entro un albero ombroso c'è un ramo, d'oro le foglie e la verga flessibile, sacro all'inferna Giunone: e tutto il bosco lo copre, entro le oscure convalli protetto lo tengono l'ombre. Ma non prima è concesso scendere sotto la terra che si sia colto dall'albero l'auricomo ramo. Strappalo via, con la mano: da solo verrà, sarà facile se i fati ti chiamano; se no, né con forza nessuna, né con il duro ferro piegarlo o stroncarlo potrai" (Virgilio, Eneide,IV, pp.136-147) Grazie ad una coppia di colombe, raffigurate dall'artista sopra il luogo in cui si nasconde il ramo d'oro, Enea riesce a scoprirlo. Sarà poi quel ramo d'oro a placare l'ira del barcaiolo infernale convincendolo a traghettarlo sull'altra riva dello Stige. Secondo la maggior parte degli studiosi il ramo d'oro è da identificare con il vischio, e fa parte di una simbologia orfico-pitagorica diffusa da epoche antichissime. Il colore d'oro dipende dall'aspetto che prende il ramo di vischio quando viene reciso. Il ramo come altri elementi del racconto assume un significato simbolico non ben definibile, ma conferma il destino eccezionale di Enea, scelto per questa particolare avventura.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Marche, PU, Urbino
definizionedipinto
regioneMarche
provinciaMacerata
comuneMacerata
indirizzovia don Minzoni
ente schedatoreS70
ente competenteS70
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Andreani M.; Funzionario responsabile: Valazzi M.R.Vastano A.; Trascrizione per informatizzazione: Andreani M. (2009)
anno creazione2009
latitudine43.300431
longitudine13.454598

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