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bene culturale | coppa |
soggetto | Ercole e l'idra di Lerna |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00229228 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337 |
contenitore | palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense |
datazione | sec. XVI secondo quarto; 1535 (ca.) - 1540 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia] |
ambito culturale | manifattura urbinate(analisi stilistica; bibliografia) |
materia tecnica | maiolica/ smaltura stannifera/ pittura |
misure | cm, alt. 6.1, diam. 27.3, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia |
dati analitici | Coppa in maiolica policroma istoriata. All'interno, in primo piano Ercole e Iolao che lottano con clave contro l'idra di Lerna, a ridosso di una massa rocciosa; sullo sfondo paesaggio con mare, monti e agglomerati di case; dipinto in turchino, nero, verde, arancio, giallo, bruno. All'esterno troviamo in turchino la leggenda nel piede.Eroi: Ercole. Animali mitologici: Idria di Lerna. Personaggi: Iolao. Paesaggi: rocce; alberi; mare; monti; edifici. |
notizie storico-critiche | Pervenuta dalla Collezione estense di maioliche, la coppa compare negli inventari ottocenteschi con l'attribuzione a Francesco Xanto Avelli. Come tale fu pubblicato dalla Ghidiglia Quintavalle (Galleria Estense 1959), per la "tavolozza splendente e robusta" tipica del maestro applicata in larghi piani e con l'accostamento alla fonte iconografica che la ispirò, un bulino del Caraglio tratto da un disegno del Rosso Fiorentino. Appare infatti la fedele trascrizione del modello grafico, con l'eliminazione del granchio in primo piano e l'aggiunta delle connotazioni paesistiche. In seguito, è stata ascritta a manifattura pesarese attorno al 1540 (Liverani F. 1979) e, più di recente, ritenuta opera del "pittore di Minerva e di Nettuno" riscontrabile in pezzi del Museo Civico di Pesaro (Bernardi P. 1984). Gli accostamenti proposti non paiono del tutto convincenti sul piano stilistico, poichè presentano minore forza grafica e coloristica. Sembra più probabile l'appartenenza a manifattura dell'ambito del ducato di Urbino, negli anni 1535-1540, influenzata dai modi dell'Avelli e della bottega di Guido Durantino, soprattutto per confronti con un tagliere documentato all'Ashmolean Museum di Oxford facente parte della "credenza" del connestabile di Montnorency (Ballardini 1939). Analoga iconografia si riscontra in un affresco staccato, proveniente da casa Vicedomini di Reggio Emilia, della scuola di Lelio Orsi da Novellara. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Emilia Romagna, MO, Modena |
bibliografia | Liverani F.( 1979)pp. 44-46; AA.VV.( 1959)p. 84; De Carlo G.( 1980)p. 17 n. 27; Berardi P.( 1984)p. 190; Ballardini G.( 1938)v. II n. 205; AA. VV.( 2000)p. 119 |
definizione | coppa |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Modena |
indirizzo | largo Sant'Agostino, 337 |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Righi Guerzoni L.; Funzionario responsabile: Bentini J.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Corti C. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Corti C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Albonico C. (2012 |
anno creazione | 1987 |
anno modifica | 2006; 2012 |
latitudine | 44.646037 |
longitudine | 10.934481 |