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bene culturale | piatto |
soggetto | figura allegorica femminile |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 08 00229215 |
localizzazione | Italia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337 |
contenitore | palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense |
datazione | sec. XV ultimo quarto; 1475 (ca.) - 1499 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia] |
ambito culturale | manifattura ferrarese(analisi stilistica)manifattura emiliana(analisi stilistica) |
materia tecnica | ceramica/ ingobbio/ graffito/ pittura/ invetriatura |
misure | alt. 7.1, diam. 26, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia |
dati analitici | Piatto in ceramica graffita con al centro una figura alata che stringe nella mano destra una scarsella e addita con la sinistra fuori campo; sulla restante superficie cesti di foglie accartocciate; sulla tesa motivo a nastro spezzato su fondo ad archetti; dipinto su ingobbio in verde ramina e giallo ferraccia. L'esterno è privo di ingobbio e coperto da vetrina ad esclusione del piede.Personificazioni: Parsimonia o Prudenza. Attributi: (Parsimonia o Prudenza) sacchetto di monete. |
notizie storico-critiche | Rinvenuto in frammenti a 50 cm di profondità di profondità in sterri a Lama Mocogno (MO), fu pubblicato dalla Ghidiglia Quintavalle come opera di terracottaro bolognese (1480-1490) influenzato dalla cultura cossesca di Schifanoia e con l'ipotesi che facesse parte di una serie di analoghi piatti (1962). Il Liverani l'ha invece assegnato ad un maestro ferrarese della fine del XV secolo per affinità stilistiche e iconografiche con analoghi esemplari, interpretando nella figura centrale il simbolo della Parsimonia (1979). L'assunto è convincente e trova ulteriori riscontri con pezzi pubblicati di recente (Magnani R. 1982; Donazione Galeazzo 1985) e rapportabili al gusto simbolico-figurativo che si esprime nella produzione libraria del tempo e anche nei tarocchi estensi. Tuttavia, ciò non esclude la possibilità che l'esemplare in esame sia opera di un'altra bottega emiliana influenzata dai modelli ferraresi, come attesta il ritrovamento a Castelfranco Emilia di scarti di fornace privi di colore e di vetrina, quindi di importante valore documentario, con strette affinità iconografiche e stilistiche (Ceramica graffita 1971, p. 58, fig. 121). |
altra localizzazione | luogo di reperimento: Emilia Romagna, MO, Lama Mocogno |
bibliografia | Liverani F.( 1979); Ghidiglia Quintavalle A.( 1962); Manni G.( 1986); Magnani R.( 1982)v. I pp. 139-140; Donazione Galeazzo( 1985)p. 76; Ceramica graffita( 1971) |
definizione | piatto |
regione | Emilia Romagna |
provincia | Modena |
comune | Modena |
indirizzo | largo Sant'Agostino, 337 |
ente schedatore | S28 |
ente competente | S28 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Righi Guerzoni L.; Funzionario responsabile: Bentini J.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Corti C. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Corti C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1987 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 44.646037 |
longitudine | 10.934481 |