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Opera d'arte Finta porta con figura virile con arnesi da scultore di Pellegrini Pellegrino detto Pellegrino Tibaldi (1527/ 1596), a Roma

L'opera d'arte Finta porta con figura virile con arnesi da scultore di Pellegrini Pellegrino detto Pellegrino Tibaldi (1527/ 1596), - codice 12 00186300 - 76 di Pellegrini Pellegrino detto Pellegrino Tibaldi (1527/ 1596), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, Castel Sant'Angelo, Lungotevere Castello, 50, sala Paolina
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto murale, elemento d'insieme, parete est, a destra
soggettoFinta porta con figura virile con arnesi da scultore
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00186300 - 76
localizzazioneRm, RomaLungotevere Castello, 50
contenitorecastello, Castel Sant'Angelo, Lungotevere Castello, 50, sala Paolina
datazionesec. XVI ; 1547 - 1547 [bibliografia]
autorePellegrini Pellegrino detto Pellegrino Tibaldi (1527/ 1596),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misureUNR
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiin una cornice marmorea è inserito il trompe-l'oeil raffigurante una porta socchiusa sulla quale appare un uomo anzianoFigure maschili: uomo. Elementi architettonici: porta. Oggetti: martello; scalpello.
notizie storico-critichedue delle sei porte che si aprono nella sala, una sulla parete est, l'altra sulla parete nord, sono illusionisticamente dipinte sul muro; i due trompe-l'oeil sono stati attribuiti dal Gaudioso, sia per il progetto che per l'esecuzione, al Tibaldi. Sull'identificazione della figura vestita di nero, che esce dalla finta porta e, che reca tra le mani un martello con uno scalpello (quasi cancellati da una lacuna) sono state fatte tante ipotesi, si è fatto il nome di Raffaello da Montelupo, la cui attività di scultore è testimoniata anche a Castel Sant'Angelo, ma all'epoca dell'affresco, lo scultore, doveva aver poco più di 40 anni e questo non concorda con l'età del personaggio ritratto che invece appare molto più anziano; mentre l'ipotesi che identifica la figura con Antonio da Sangallo il Giovane sembra, per A. Ghidoli (1984) molto più convincente, infatti il Sangallo fu l'architetto preferito da Paolo III ed inoltre secondo il Vasari (1550) l'artista aveva lavorato per ultimo all'appartamento del Castello, morì nel 1546 mentre Perino con la sua équipe era ancora al lavoro nella Paolina, forse fu inserito dopo la sua morte, a spese di un episodio di vita domestica, per celebrarne l'opera. Ghidoli fa riferimento anche alla somiglianza, nei tratti del volto, tra la figura della Paolina e il ritratto del Sangallo, del 1542, conservato presso la camera dei Deputati.
committenzaPaolo III Farnese (1544)
definizionedipinto murale
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoLungotevere Castello, 50
ente schedatoreS50
ente competenteS50
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Carocci C.; Funzionario responsabile: Iusco S.; Trascrizione per informatizzazione: Aloisi P. (2011); Aggiornamento-revisione: Aloisi P. (2011);
anno creazione1979
anno modifica2011
latitudine41.902758
longitudine12.468113

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