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Opera d'arte fuga in Egitto a Como

L'opera d'arte fuga in Egitto - codice 03 00088846 - 3 si trova nel comune di Como, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Sezione Medievale
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bene culturalecapitello figurato
soggettofuga in Egitto
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00088846 - 3
localizzazioneItalia, Lombardia, CO, Comovia A. Diaz, 84
contenitorepalazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Sezione Medievale
datazionesec. XII terzo quarto; 1150 - 1174 [analisi stilistica]
ambito culturalebottega lombarda(analisi stilistica)
materia tecnicamarmo/ intaglio/ scultura
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Como
dati analiticiIn marmo di musso. Il capitello è decorato con scene neotestamentarie: L'Adorazione dei Magi, L'Annunciazione dell'Angelo a Giuseppe e la Fuga in Egitto. L'ultima scena narra la Fuga in Egitto, con la Vergine seduta sull'asino, mentre San Giuseppe, secondo un'insolita iconografia, regge il Bambino.Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giuseppe. Animali: asino.
notizie storico-criticheIl Venturi (1904, p. 204) ritiene che il capitello, del XII secolo, ricordi le sculture dei precursori emiliani dell'Antelami. Il Porter (1917, p. 34) lo data al 1135, ravvisandovi influssi di Wiligelmo e di Niccolò, dello Scultore della Porta dei Principi e di quello di San Celso di Milano. Lo studioso afferma che alcune figure, quali l'Angelo, sono simili a quelle poste su di un capitello del Museo Civico di Modena. Il Toesca (1927, p. 789) lo assegna alla II metà del XII secolo. Secondo il De Francovich (1940, pp. 248- 251) il capitello annovera numerose affinità con la scultura lombarda della prima metà del XII, per le teste grandi e volumetriche dallo sguardo fisso e severo, dovuto agli occhi impiombati, per i capelli striati ed aderenti al capo, per le pieghe avvolgenti e circolari delle maniche e per le mani enormi. Certi manierismi del panneggio possono rammentare le figure di Niccolò. Lo studioso conclude l'analisi affremando che alcune caratteristiche risultano affini a quelle dei rilievi della Porta dei Principi a Modena. I bordi serpeggianti delle pieghe dei manti dell'Angelo, di San Giuseppe e della Vergine risultano provenire dall'area Aragonese. Lo Zastrow (1978, p. 56) dopo aver considerato le alte doti qualitative del Maestro per la ricerca veristica e per la plastica realizzazione dei corpi, ritiene che appartenga al tardo XII secolo. Suppone inoltre che il capitello sia perfettamente inserito nella cultura Comasca. Bibliografia: G. De Francovich, Wiligelmo da Modena e gli inizi della scultura romanica in Francia e in Spagna, in "Rivista del reale Istituto d'rcheologia e Storia dell'Arte", 1940, VII, pp. 248- 251; O. Zastrow, Scultura carolingia e romanica nel Comasco: Inventario territoriale, Como 1978 (vedi rist. 1979 (1 rist. Como: Società Storica Comasca e 1981).
bibliografiaVenturi A.( 1901-1940)vol. II (1904).; Porter A. K.( 1917)vol. II; Toesca P.( 1927)
definizionecapitello figurato
regioneLombardia
provinciaComo
comuneComo
indirizzovia A. Diaz, 84
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Di Giovanni M.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso)
anno creazione1980
anno modifica2010
latitudine44.309905
longitudine10.135848

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