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bene culturale | dipinto murale, opera isolata |
soggetto | Ganimede e l'aquila di Giove |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00214132 |
localizzazione | Italia, Lombardia, SO, Morbegno |
datazione | sec. XVIII ; 1761 - 1762 [analisi stilistica] |
autore | Romegialli Giovanni Pietro (1738/ 1799), |
materia tecnica | intonaco/ pittura a fresco |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | La parte interna del contorno mistilineo è affrescata di grigio con modanatura dorata, dal limitato risultato prospettico; esternamente una reale cornice in stucco dorato definisce la sagoma della medaglia. In un cielo azzurro, Ganimede con drappo rosso è rapito dall'aquila di Giove, Ebe seduta tra le nubi, accanto alla mensa degli dei, si dispera; Giove avvolto in un drappo azzurro, sulle nubi bianco- rosato, assiste all'arrivo di Ganimede.Personaggi: Giove; Ganimede. Animali: aquila. |
notizie storico-critiche | Ancora una volta è possibile confermare le memorie manoscritte di Ascanio Malacrida, circa "la bella medaglia" che raffigurerebbe il Ratto di Ganimede, per mano di Romegialli. La critica è umanime nell'attribuzione e nel riferimento cronolgico, per cui rimanda alla scheda 03/ 00214163. Il confronto con l'Aurora evidenzia, oltre all'indentica impostazione prospettica, altre significative similitudini, il medesimo tratto disegna braccia e gambe (Giove, Ganimede, Aurora), memori di tipologie ligarianr, si confronti, in particolare, con la gestualità delle protagoniste femminili degli affreschi di Cesare Ligari, nello stesso palazzo; un medesimo rieccheggiare di memorie emiliane accomuna ancora i volti di Ganimede, Giove e Aurra, che tuttavia si risolve in una minore fluidità e morbidezza, caratterizzandosi nei volti più spigolosi, nei nasi appuntiti e nelle bocche acute; uno stesso gusto cromatico segue i toni accesi di azzurro, rosa, giallo e arancione. A confermare l'influsso di Cesare Ligari e contemporaneamente a provare ulteriormente l'esattezza della cronologia i questi primi lavori del Romegialli in Palazzo Malacrida, è una lettera del 14/ 08/ 1765 (termine post quem) che Romegialli invia a Cesare, dal suo secondo soggiorno romano, e in cui parla di "obbligazioni seco lei incontrate a Morbegno" riferendosi, con ogni probabilità, ad un aiuto che il giovane Romegialli avrà ricevuto da Cesare più esperto ed affermato, nei lavori in Palazzo Malacrida (P. Glaviano, 1964, p. 93). |
definizione | dipinto murale |
regione | Lombardia |
provincia | Sondrio |
comune | Morbegno |
ente schedatore | S27 |
ente competente | S27 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Morselli A. R.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso) |
anno creazione | 1984 |
anno modifica | 2010 |