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bene culturale | scultura, opera isolata |
soggetto | Germana di Zoeringen |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00036304 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso) |
contenitore | castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile, Appartamento Reale, Sala di pittura: parete sinistra |
datazione | sec. XIX secondo quarto; 1825 (post) - 1836 (ante) [analisi stilistica; documentazione bibliografia] |
autore | Cacciatori Benedetto (1794/ 1871), |
materia tecnica | terracotta/ rilievo |
misure | alt. 16, largh. 72, prof. 25, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | La donna, distesa e a occhi chiusi, appoggiata spalle e testa su due cuscini e indossa una lunga veste abbottonata sul busto. Un braccio è accanto al corpo mentre l'altro riposa sul petto. Ai suoi piedi vigila un cane levriero.Personaggi: Germana di Zoeringen. |
notizie storico-critiche | La figura femminile sdraiata con ai piedi un piccolo cane costituisce il modello in terracotta per la statua di Germana di Zoeringen eseguita da Benedetto Cacciatori e dalla sua cerchia per ornare il mausoleo a lei dedicato, collocato davanti alla cappella di San Felice, a pendant di quello di Umberto III, suo marito (J. L. Cot, Notice sur la Royale Abbaye d'Hautecombe, Chambéry 1836, II° ed. p. 46; M. G. Vertova, Benedetto Cacciatori e la committenza Savoia, tesi di laurea in Lettere Moderne, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Pavia, 1994-1995). Nel 1824 infatti, a Milano, fu indetto un concorso per lavori nell'Abbazia di Altacomba, luogo di sepoltura degli antichi duchi di Savoia, voluto dal Re Carlo Felice, intenzionato a restaurare il complesso danneggiato dai francesi. Sul tema della "Pietà", svolto in bozzetto, Benedetto Cacciatori ebbe la meglio ed ottenne la commissione nella quale coinvolse anche il padre Ludovico, che nel 1825 era già sul luogo, e il fratello Candido (cfr. Sculture a Carrara. Ottocento, Carrara 1993, p. 156). Il bozzetto in terracotta deriva la propria invenzione da preesistenti modelli statuari conservati nella chiesa abbaziale di Hautecombe e resi noti attraverso le incisioni pubblicate da S. Guichenon nella sua Histoire généalogique de la royale Maison de Savoie, Lione 1660. A queste incisioni Cacciatori dovette ispirarsi modellando l'immagine in esame. L'opera proviene dalle originarie collezioni dei Duchi di Genova ma è riconoscibile negli inventari del castello solo a partire dal 1964, quando è registrata al numero 2683 al secondo piano nobile, nella Galleria degli Uccelli: <>. Tra il dicembre 1979 e il marzo 1980, in occasione della mostra Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna/ 1773-1861, l'opera è stata sottoposta ad un'operazione di pulitura. |
bibliografia | Cot J.L.( 1836)p. 46; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. II, pp. 568-570; Vertova M.G.( 1995); Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)pp. 82, 102 nota 488 |
definizione | scultura |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Agliè |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Assandria V.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Trascrizione per informatizzazione: Manchinu P. (2002); Aggiornamento-revisione: Manchinu P. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente |
anno creazione | 1990 |
anno modifica | 2002; 2006 |
latitudine | 45.366166 |
longitudine | 7.775800 |