notizie storico-critiche | Secondo Emile Burgeois ('Le biscuit de Sèvres au XVIII siécle', I, p. 17) il motivo del gruppo proviene da una breve pantomima di Charles-Simon Favart, 'Les Vandages de Tempé', rappresentata per la prima volta il 28 agosto 1745 al Teatro del Foire Saint-Laurent a Parigi. La commedia fu un gran successo, e nel 1752 fu nuovamente rappresentata in forma più ampia al Théatre des Italiens sotto il titolo di 'La Vallée de Montmorency'. La ragazza del gruppo 'biscuit' si chiama Lisette; il giovanotto, un pastore, non ha nome nella commedia mentre il vecchio, padre del pastore, si chiama Mathurin. Da fonti contemporanee risulta che la scena della pantomima ispirò un quadro al Boucher (vedi Gisella Zick, 'D'après Boucher', 'Keramos', Luglio 1965, p. 30), ed è probabile che il pittore abbia fornito alla fabbrica di Vincennes questo quadro, o un disegno, che però sembrerebbero spariti, dai quali poi è stato ripreso il modello. Si conoscono due versioni del gruppo, eseguite dalla fabbrica francese. La prima, della quale esiste un solo esemplare (al Wadeworth Atheneum, Hartford, Connecticut, USA; riprodotto in G. Zick, loc. cit.); è inventariata e dimostra notevoli differenze nei particolari e nelle proporzioni dell'esemplare a Palazzo Pitti, benchè le composizioni genericamente parlando siano uguali. Senza dubbio artisti diversi sono responsabili dei modelli preparatori per le due versioni. Nei registri di vendita della fabbrica viene normalmente chiamato 'Groupe de Vandrevole' oppure, più raramente, 'Groupe de Vandrevole ou le Jaloux'. Si presume che il nome 'Vandrevole' sia una storpiatura di Van de Voorst, uno scultore poco conosciuto che intorno alla metà del Settecento lavorava a Parigi. Non si sa se questo artista abbia in realtà eseguito il modello per le due versioni del gruppo. Differenze nei particolari, e soprattutto nella qualità artistica, lascinao in dubbio. Sembra più probabile che il Falconet, o un artista della sua qualità, siano responsabili della seconda versione. Il gruppo è stato venduto per la prima volta il 30 giugno 1753 al prezzo di 120 'livres'; lo stesso anno un secondo esemplare fu venduto per 72 'livres', forse perchè di qualità inferiore. L'anno dopo venne venduto solo un esemplare a 'livres' 120. Nel 1755 la fabbrica non ne vendette nessun esemplare. Nel 1756 ne furono venduti due, uno a 'livres' 288, l'altro a 'livres' 300; nel 1757 due esemplari a 'livres' 288 cadauno. Da allora il gruppo fu venduto costantemente al prezzo di 'livres' 300 cadauno. Si pensa che l'incremento del prezzo del 1756 sia dovuto al fatto che si sia ricorsi ad una nuova, migliore, versione. Fra il 1757 e il 1770 vennero venduti in tutto 34 esemplari del gruppo. E' probabile che questo gruppo di Palazzo Pitti sia identico ad un gruppo menzionato nell'inventario della Real Canditeria, 1802, del palazzo di Parma: 'Porcellana di Francia bianca latte senza vernici Gruppi e Figure ... I Detto (cioè gruppo) di tre figure rappresentante la Gelosia' (Parma, Archivio di Stato, Corti Bornboniche di Lucca e Parma, Busta 1, Spedito n. 29, p. 20). Nella fattura del commerciante parigino Testard di pezzi consegnati alla corte di Parma durante l'anno 1769, ricorrono vari gruppi in 'biscuit', tra di essi '1 idem (cioè gruppo) 'du Jaloux', al prezzo di 300 'livres' (Parma, Archivio di Stato, Computisteria Farnesiana e Borbonica, Tesoreria en la Corte de Paris y Corresponsales, 1095). Sembra che la lettera B incisa sulla base possa riferirsi alla sigla di Jean-Jacques Bachelier (vedi Nina Birioukiva, 'Figurines et groupes en porcelaine des manifactures francaises du XVIIIe siècle', 1962, p. 242 ff.). Il Bachelier fu capo maestro dell'atelier de sculpture' della fabbrica nei periodi 1749-57 e 1766-73; in altre parole, prima e dopo il Falconet (vedi inv. n. 834). Pervenuto da Torino, Parma, Piacenza, Sala, Bologna il 30.9.1867. |