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Opera d'arte giovinetto trasformato in fiore di Parodi Filippo (1630/ 1702), a Genova

L'opera d'arte giovinetto trasformato in fiore di Parodi Filippo (1630/ 1702), - codice 07 00033997 di Parodi Filippo (1630/ 1702), si trova nel comune di Genova, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Reale, Via Balbi, 10, Museo di Palazzo Reale, Galleria degli Specchi.
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bene culturalestatua, opera isolata
soggettogiovinetto trasformato in fiore
tipo schedaOA_3.00
codice univoco07 00033997
localizzazioneItalia, Liguria, GE, GenovaVia Balbi, 10
contenitorepalazzo, Palazzo Reale, Via Balbi, 10, Museo di Palazzo Reale, Galleria degli Specchi.
datazionesec. XVII ; 1660 (post) - 1680 (ante) [bibliografia; analisi stilistica]
autoreParodi Filippo (1630/ 1702),
materia tecnicamarmo bianco/ scultura
misurecm., alt. 140, largh. 60, prof. 30,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiGiovinetto in piedi su basamento, una pelle lo fascia dietro la schiena per tramutarsi in basso in un cespo di foglie e fiori; egualmente dall'esile legaccio che lo traversa sul fianco destro fuoriescono fiori. La mano sinistra al petto conserva intero solo l'indice mentre il resto della mano è un mazzo di petali, che hanno il gambo unito al petto. Gli occhi chiusi, la testa leggermente reclinata, una capigliatura folta a chiome. Il braccio destro è flesso con la mano tra i capelli, dove le dita e le chiome stanno mutando o sono già mutate in fiori.Figure: un giovinetto. Decorazioni: motivi vegetali; motivi floreali.
notizie storico-criticheDelle quattro Metamorfosi la Gavazza, a proposito del contributo degli scultori del tempo al discorso pittorico e alla loro influenza in questo senso, scrive che Filippo Parodi "...dal punto di vista formale portava alla acquisizione di una materia sensibile, resa leggera da un segno leggero e libero, impegnato piuttosto a scorporare che a tornire le forme. E in questo senso poteva anche risultare il tramite più idoneo a capire il linguaggio di Valerio Castello, il suo modo di rompere la compattezza del segno per suggerire dinamica mobilità alla composizione e, nello stesso tempo, a rivedere il Grechetto e a capirne certe annotazioni stilistiche, sempre in ordine ad un valore di spazio e di segno duttile e aperto (Gavazza 1971, p. 229). Recentemente Gavazza (1981) ha spostato la datazione della serie delle Metamorfosi, cui questa statua appartiene, al 1680 circa; notevoli sono infatti le affinità stilistiche fra queste opere e la Specchiera Brignole Sale di Palazzo Rosso, per la quale è proposta un'analoga datazione. La scelta tematica delle Metamorfosi induce inoltre la studiosa a ipotizzare un'originaria collocazione in un giardino o ninfeo (revisione Olcese C. 1985).
bibliografiaAlizeri F.( 1847)V. III, parte I, pp. 139-141; Rotondi P.( 1959)n. 5, p. 63; Torriti P.( 1963)p. 33; Pittura a Genova e in Liguria( 1971)p. 229; Rotondi Terminiello G.( 1976)p. 23; Gavazza E.( 1981)nn. 58-59, pp. 35-36
definizionestatua
regioneLiguria
provinciaGenova
comuneGenova
indirizzoVia Balbi, 10
ente schedatoreS21
ente competenteS21
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Giardelli P.; Funzionario responsabile: Rotondi Terminiello G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Lavaggi A. (2006); Aggiornamento-revisione: Olcese C. (1985), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Lavaggi
anno creazione1981
anno modifica1985; 2006
latitudine44.415259
longitudine8.925664

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