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Opera d'arte Giuditta e Oloferne di Salvi Giovanni Battista detto Sassoferrato (1605/ 1685), a Perugia

L'opera d'arte Giuditta e Oloferne di Salvi Giovanni Battista detto Sassoferrato (1605/ 1685), - codice 10 00042562 di Salvi Giovanni Battista detto Sassoferrato (1605/ 1685), si trova nel comune di Perugia, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoGiuditta e Oloferne
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00042562
localizzazioneItalia, Umbria, PG, Perugia
datazionesec. XVII ; 1635 - 1650 [bibliografia]
autoreSalvi Giovanni Battista detto Sassoferrato (1605/ 1685),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 140, largh. 85,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiAl centro del quadro è rappresentata Giuditta, in piedi, mentre con una mano reca trionfalmente, sollevandola per i capelli, la testa recisa di Oloferne e con l'altra mano tiene una spada dal manico finemente lavorato. Sulla sinistra vi è un muro, nella destra fa da sfondo un paesaggio dove si intravedono tende orientali con figure di guerrieri e colline con alberi che si allontanano fino a confondersi con il cielo.Personaggi: Giuditta; Oloferne.
notizie storico-criticheL'opera è stata attribuita concordamente dalla critica al Sassoferrato. L'Orsini (1784) ne dà nel complesso un giudizio negativo: " l'attitudine della Giuditta è fredda e senza grazia", Galassi (1792) la crede una copia da Raffaello. Gigliarelli (1907) ne sottolinea la bellezza e l'ingenua dolcezza e scrive: " è lontano in essa il pensiero di un delitto ". Duranti (1962) sembra apprezzarla e rimane nel dubbio se essa sia di ispirazione originale o una copia da Raffaello. Macè de Lepinay (1976) pur notando alcuni difetti,ad esempio le sproporzioni dell'anatomia di Giuditta e alcuni contrasti tra cui il candore dell'eroina e la sontuosità delle vesti, tra la dolcezza del paesaggio e la violenza del colore della figura principale, ne riconosce i pregi. Si tratta, comunque, di un dipinto inusuale nell'attività artistica del Sassoferrato che eccezionalmente ha affrontato i soggetti del Vecchio Testamento e inusuali sono anche gli eccessivi ornamenti dell'eroina e la presenza dei ricchi gioielli che ella indossa.
bibliografiaMancini F.F./ Casagrande G.( 1983)p. 104; Macè de Lepinay( 1976)1, pp. 38-56; Politi G.( 1965-66)
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comunePerugia
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Marcellino Livia; Funzionario responsabile: Arch. Aprato Germana; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Fabri C. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Fabri C. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1994
anno modifica2006

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