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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Giudizio Universale |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00021254 |
localizzazione | Italia, Piemonte, TO, Novalesa |
datazione | sec. XII inizio; 1100 (post) - 1110 (ante) [analisi stilistica; bibliografia] |
ambito culturale | ambito lombardo(analisi stilistica) |
materia tecnica | intonaco/ pittura a olio/ pittura a tempera/ pittura a fresco |
misure | alt. 480, largh. 430, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | La decorazione pittorica occupa buona parte della parete di fondo. La porzione inferiore è decorata con una fascia costituita da due riquadri rettangolari con decoro illusionistico a punta di diamante con stella a otto punte centrale. Al centro della scena è dipinta una croce latina alla cui base sono rappresentati alcuni simboli della passione di Cristo, quali la lancia, la scala, il gallo, la spugna, affiancate, a sinistra, da una figura femminile e, a destra, da una figura maschile. Al di sopra della croce è raffigurato Dio Padre, frontalmente, con lunghi capelli e barba bianche, entro nubi. Ai lati compaiono due angeli in volo, con tuniche panneggiate, e ali policrome, intenti a suonare la tromba del Giudizio. Nella parte inferiore sono dipinti, sia a destra che a sinistra della porta, le anime dei dannati e dei beati.Soggetti sacri. Personaggi: Dio Padre. Figure: angeli. Figure femminili. Figure maschili. Simboli della passione: scala; lancia; spugna; gallo; croce. |
notizie storico-critiche | La scena del Giudizio è stata solitamente considerata estranea al ciclo di pitture della cappella (cfr. N. Gabrielli, Le pitture romaniche, Torino, 1944, p. 24; S. Savi, La cattedrale di S. Giusto e le chiese romaniche della diocesi di Susa, tesi di laurea, Torino, 1956-1957, p. 94) o completamente rifatta (A. M. Brizio, La pittura in Piemonte dall'età romanica al Cinquecento, Torino, 1942, pp. 20, 148), ma la presenza in essa di due testine ancora dipinte a tempera, perfettamente accostabili alle altre figure intatte della cappella ha consentito a C. Segre Montel, Gli affreschi della cappella di S. Eldrado alla Novalesa, in "Bollettino d'arte", 1964, pp. 21-40, di affermarne l'appartenenza al ciclo pittorico in oggetto (cfr. schede 01/00021255; 01/00021256; 01/00021257). La composizione è assai interessante e l'iconografia del Giudizio, seppure insolita e differente dal tipo bizantino, trova confronti con esempi di pittura medievale di occidente, a partire dall'età carolingia, fino a tutto il romanico ed oltre (cfr. Gli affreschi della cappella di S. Eldrado alla Novalesa, in "Bollettino d'arte", 1964, pp. 21-40). L'opera è stata quasi completamente ridipinta nel 1828 e la figura del Cristo è stata trasformata in quella del Padre Eterno. |
bibliografia | Brizio A. M.( 1942)pp. 20, 148; Gabrielli N.( 1944)p. 24; Segre Montel C.( 1964)pp. 21-40; Cavargna A. M.( 1973) |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Novalesa |
ente schedatore | R01 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Mossetti C.; Funzionario responsabile: di Macco M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Facchin L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Facchin L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1979 |
anno modifica | 2006 |