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Opera d'arte globo celeste di Coronelli Vincenzo (1650/ 1718), Nolin Jean Baptiste (1657/ 1725), Deuvez Arnoldus (notizie 1693), a Torino

L'opera d'arte globo celeste di Coronelli Vincenzo (1650/ 1718), Nolin Jean Baptiste (1657/ 1725), Deuvez Arnoldus (notizie 1693), - codice 01 00206538 di Coronelli Vincenzo (1650/ 1718), Nolin Jean Baptiste (1657/ 1725), Deuvez Arnoldus (notizie 1693), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo dell'Accademia delle Scienze, Collegio dei Nobili
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bene culturalemappamondo, elemento d'insieme
soggettoglobo celeste
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00206538
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
contenitorepalazzo, museo, Palazzo dell'Accademia delle Scienze, Collegio dei Nobili
datazionesec. XVII ultimo quarto; 1693 - 1693 [data]
autoreCoronelli Vincenzo (1650/ 1718), Nolin Jean Baptiste (1657/ 1725), Deuvez Arnoldus (notizie 1693),
materia tecnicalegno/ intaglio/ scultura/ verniciaturacartaottone
misurealt. 162, largh. 138, prof. 140,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiIl globo è inserito in una struttura lignea scolpita composta da una base sagomata poggiante su rotelle, da quattro sostegni a voluta ornati da decori vegetali e da una fascia che costituisce l'orizzonte. Una lastra di ottone cinge tutto il globo e lo fissa alla struttura. La sfera è completamente rivestita da un gran numero di fogli di carta incollati alla superficie. Il mappamondo raffigura la sfera celeste con costellazioni e stelle indicate in forme allegoriche antropomorfe, zoomorfe e fantastiche tratte dal repertorio classico, accompagnate da numerose iscrizioni di commento e didascaliche. Un ricco cartiglio racchiude la scritta con indicazione di paternità e data edizione.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa coppia di mappamondi conservati nel salone, che da essa prende il nome, fu realizzata da Vincenzo Coronelli, nato a Venezia il 16 agosto 1650, famoso geografo e cosmografo. Entrato nel 1665 come studente tra i minori conventuali di San Nicolò della Lattuga, l'anno successivo pubblicò a Venezia un almanacco, il "Calendario perpetuo sacro profano", che ebbe molte ristampe. Compiuti gli studi teologici a Roma, la bibliografia ricorda tra le sue opere più importanti i due primi globi realizzati a Parma, andati perduti, i due di dimensioni enormi (m. 4,87 di diametro) commissionati a Parigi da Luigi XIV nel 1683 e poi altri di formato variabile, compresi alcuni tascabili nel 1693 e 1697 di 12 e 6 centimetri di diametro. A Venezia fondò nel 1684 l'Accademia cosmografica degli Argonauti, la più antica di carattere geografico, e nel 1685 fu nominato "cosmografo pubblico della Repubblica di Venezia", titolo di cui continuò a fregiarsi in quasi tutte le sue opere. Fu autore di numerose pubblicazioni, alcune di taglio enciclopedico, tra cui una raccolta di carte di grande formato per il doge Francesco Morosini (destinatario anche di una serie di globi realizzata nel 1688), il "Corso geografico" e il "Libro dei globi di misure differenti". Quest'ultimo si compone di una serie di fogli incisi su rame da incollare su sfere per ricavarne globi di misure variabili e s'inserisce nella tradizione cartografica diffusa in Olanda, in Francia ed in Germania (cfr. voce compilata da A. De Ferrari in "Dizionario biografico degli italiani", Roma, vol. 29 1983 pp. 305-308). Si conoscono diverse edizioni del "Libro dei Globi", la prima nel 1693, poi nel 1697, nel 1699 fino ad un'anastatica del 1969, in cui sono pubblicati anche due mappamondi realizzati con carte identiche a quelle degli esemplari in esame, montate su strutture diverse. Si tratta del "terrestrial globe, engraved in Venice, displaying the dedicatory cartouche to the Doge Francesco Morosini, executed by Philipp Kilian of Augsburg" (cfr. Vincenzo Coronelli, "Libro dei globi" Venice 1693, ed anast. Amsterdam 1969, pag. XIV fig. a) e del "celestial globe, engraved by J. B. Nolin in Paris" (cfr. ibidem, pag. XIV fig. b). Ulteriori confronti con opere di Coronelli sono stati reperiti nella bibliografia reperita, in particolare sei globi conservati nel Museo di storia della Scienza di Firenze (cfr. M. L. Righini Bonelli, a cura di, "Il Museo di storia della scienza a Firenze, Milano 1976, pp. 156-157 cat. n.i 51-57) e altri in collezioni olandesi (cfr. P. van der Krogt, "Old globes in the Netherlands. A catalogue of terrestrial and celestial globes made prior to 1850 and preserved in Dutch collections", Utrecht 1984, pp. 87-95).Il globo in esame reca in forma lacunosa, nel cartiglio fotografato, i nomi del disegnatore Arnoldus Deuvez e dell'incisore Jean Baptiste Nolin, la parte finale dell'iscrizione completa riportata da M. L. Righini Bonelli è: "Delin. Arnoldus Deuvez Regiae Acad. Pictor Sculpt. I. B. Nolin Reg. Chr. Calcographus" (cfr. ibidem 1976, p. 157 cat. n. 56). Del disegnatore non si sono reperite notizie biografiche mentre di Nolin è noto che nacque a Parigi nel 1657 e morì ivi nel 1725. Incisore a bulino ed editore, fu allievo di Nicolas Poilly e dopo aver soggiornato qualche anno in Italia, dove incise diverse tavole da Annibale Carracci e Nicolas Poussin, e forse anche in Piemonte, nel 1675 aprì una bottega a Parigi che mantenne almeno fino al 1700 (cfr. Ada Peyrot, "Il Piemonte nei secoli. Asti e l'astigiano. Vedute e piante dal XVI al XIX secolo", Torino 1987, p. 361). Tra le opere note si cita la collaborazione alla raccolta intitolata "Vues, plans, coupes et élévations de Versailles".Come testimonia la nota in margine alla voce inventariale della ricognizione del 1894, i due mappamondi giunsero in Accademia in quanto "regalati dall'abate Caluso". La notizia della donazione da parte di Tommaso Valperga di Caluso (Torino, 20 dicembre 1737-1 maggio 1815), socio dell'Accademia dal 1783, fu resa nota nel corso dell'adunanza del 1° dicembre 1799, nel cui verbale si legge che "L'Abate di Caluso ha regalati due globi un terrestre, e l'altro celeste" (cfr. AASTO/ cat. 3 Adunanze di classe e verbali, m. 16 verbali originali (classe scienze fisiche e matematiche) 1790-1800). In una fotografia storica della sala delle adunanze, databile agli inizi del XX secolo, è visibile uno dei due mappamondi posizionato nell'angolo sud-est dell'ambiente.
bibliografiaCoronelli V.( 1969); Righini Bonelli M.L.( 1976)pp. 156-157 cat. nn. 51-56; Dizionario biografico( 1983)vol. 29 pp. 305-308 di De Ferrari A.; Krogt P.van der( 1984)pp. 87-95
definizionemappamondo
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Palmiero M. F. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2007
latitudine45.068981
longitudine7.684929

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