notizie storico-critiche | Impossibile ormai, dato il cattivo stato di conservazione, una lettura stilistica delle storie dei riquadri. L'esame della documentazione fotografica sembrerebbe comunque evidenziare un'impronta manieristica nelle figure molto allungate e giganteggianti rispetto alle architetture dello sfondo. Prevalenti sono però i temi iconografici e compositivi del pieno rinascimento come la partizione della parete in riquadri con scene storiche (cfr. la trattazione sugli affreschi peruzziani dell'Episcopio di Ostia in cui si rivela un'analoga impostazione architettonica della decorazione in G. Borghini, Il salone Riario nell'Episcopio di Ostia, in Il borgo di Ostia da Sisto IV a Giulio II, Roma, 1981) e come il solito, qui particolarmente ricco, fregio a grottesche. Quest'ultimo ricorda, oltre che nell'uso del colore (fondo giallo con grottesche rosso cupo), nella pennellata fluida che caratterizza le ampie volute vegetali con chimere l'analogo fregio interno e quello di facciata di palazzo Verga in Vercelli, decorazione datata ai primi anni del secolo XVI. Il camino è un rifacimento dell'epoca del restauro del 1930-1934. Bibliografia generale di riferimento per il ciclo di affreschi di casa Alciati: P. G. Stroppa, Archivio della Società Vercellese di storia e arte, Vercelli, 1912, vol. II, p. 531; V. Viale, Guida ai Musei di Vercelli, Vercelli, 1935, pp. 19-21, tavv. I-IV; A. M. Brizio, Vercelli, Roma, 1935, pp. 163-164; P. Verzone, Il restauro della casa Alciati in Vercelli, Vercelli, 1936, p. 16; V. Viale, Vercelli e la sua provincia dalla romanità al fascismo, Vercelli, 1939, pp. 3-5; L. Mallé, Le arti figurative in Piemonte, Torino, 1961, pp. 180-181; G. C. Faccio-G. Chicco-F. Vola, Vecchia Vercelli, Vercelli, 1961, pp. 128-129; P. Astrua-G. Romano, Guida breve al patrimonio artistico delle provincie piemontesi, Torino, 1979, p. 100. Gli affreschi, insieme a quelli che decorano gli altri otto ambienti di casa Alciati, furono restaurati negli anni 1933-1934 in seguito al ripristino delle strutture architettoniche dell'edificio, condotto dall'ing. Paolo Verzone a partire dal 1930. Non è stato possibile rintracciare i dati relativi al restauro pittorico, eseguito dall'impresa del comm. Cussetti di Torino. Del lavoro eseguito resta solo notizia nei cenni che il Verzone riserva a questo problema: "...Le parti mancanti non furono naturalmente rifatte, ma solo abbozzate schematicamente a tinte chiare, in modo che la differenza tra la parte originale e quella aggiunta fosse ben evidente" (cfr. P. Verzone, Il restauro della casa Alciati in Vercelli, Vercelli, 1936, p. 16). Presso il Museo Civico di Torino sono conservati i seguenti negativi relativi a tale ambiente: nn. 352/9454; 353/ 9457. |