notizie storico-critiche | Nel 1755 l'"Inventaro de mobili, ed altri oggetti esistenti nel Palazzo della Vigna di S. M." (Torino, Biblioteca Reale - sc. 45) segnala al centro della volta del "Gabinetto verso Levante detto delle Ventaglijne" "Un quadro rotondo nel plafone rappresentante Cupido, che suona della cetra, col motto dicente Non sempre all'arco inteso, con cornice intagliata e dorata", descrizione riportata ancora nell'inventariazione redatta nel 1767. L'"Inventaire du Mobilier Existant a la Vigne de la Reine" compilato nel 1812 descrive in questo ambiente un "plat fond en Galendage, fond peint en Arabesque et Petites figures" con al centro "un Tableau rond [...] representant Un Enfant" attribuito per la prima volta a Jean Miel. Nel 1845 l'"Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento ed altri diversi di Regia Spettanza esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina e nelli fabbricati dipendenti, posti sotto la custodia del Concierge sig. Felice Boozoky" (ASTO, Corte, Archivi Privati, Castelli Berroni - m. 19) conferma l'attribuzione della tela centro volta a Jean Miel: "Il Soffitto a scompartimenti risulta dipinto ad arabeschi e figure in costume diversi, ornato a stucchi intagliati e dorati con Medaglia centrale dipinta su tela rappresentante un amorino con mandolino di Gio. Del Miele". Lo stesso autore è segnalato nei "Testimoniali di Stato della Vigna della Regina ed annesso Palazzo Chiablese" (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza - cat. 11, m. 653) compilati nel 1864: "Gabinetto sotto plafone con lucernari negli angoli e al centro contornati da cornice e fogliami in stucco e rilievo dorati con fondi dipinti ad arabeschi con figure. Il lucernario del centro è ornato da dipinto su tela ad olio rappresentante un amorino con cetra del Del miele, con cornice in legno all'ingiro intagliata e dorata ed altra cornice in stucco con fogliami ornati e dorati. Il fondo del plafone è dipinto a stelle in oro. Cornice all'imposta in stucco con ornati e fogliami in rilievo dorati e sulla centrale delle quattro pareti, vaso con fiori in stucco a rilievo pure dorato". Gli inventari novecenteschi sono più schematici nelle descrizioni: nel 1919, nell'ambiente ormai utilizzato come "Studio" dell'Alloggio privato della Direttrice della villa ormai trasformata in istituto per le Figlie dei Militari, è segnalato semplicemente "1 Quadro rotondo al soffitto rappresentante un angiolo" mentre nel 1931l'"Elenco dei Mobili e degli Oggetti Vari per Ambienti" (ASTO) redatto da Merlo ricorda che nel "Salottino azzurro" al piano terreno "la volta [...] è molto ornata con stucchi dorati, con Medaglioni agli angoli, dipinti, e con un Medaglione, al centro, dipinto su tela (amorino)". La tela originale è sicuramente sostituita prima del 1891 perchè in quell'anno V. E. Gianazzo di Pamparato, descrivendo le camere che compongono i due appartamenti "a mano manca del gran salone d'entrata", riferisce che dalla stanza 35 "si passa ad un piccolo gabinetto da lavoro con soffitto a stucchi del secolo XVIII. Il medaglione rappresentante un putto che suona il mandolino, colorito su tela, è moderno" (Gianazzo di Pamparato V. E., 1891, p. 23). Nel 1942 Eugenio Olivero descrive nel "Gabinetto" un "[...] soffitto ricco di stucchi a cornici, cartelle e fogliame con dorature [...] magnifico esemplare di decorazione nostrana settecentesca. Nel centro un medaglione circolare che ora porta una pittura a olio più moderna rappresentante un putto alato che suona il mandolino, agli angoli grandi medaglioni ovali dipinti a grotteschi con corone reali e figurine alcune arieggianti alla moda chinese. Tra i medaglioni angolari specchiature mistilinee dipinte a grotteschi con ornati varii, maschere e figurine. E' un armonico complesso di eccellenti stucchi settecenteschi e di grotteschi con qualche lieve accenno alla moda chinese" (E. Olivero, La Villa della Regina in Torino, Torino 1942, p. 21, tav. XXXVIII). A partire da quello stesso anno cinque bombardamenti con spezzoni e bombe incendiarie compresi tra il novembre del 1942 e l'estate del 1943, provocarono gravi danni alla Villa, in particolare all'Appartamento della Regina. Nel 1943 numerosi ambienti del piano nobile vennero colpiti: il Gabinetto verso levante detto delle Ventaglyne fu completamente devastato e una fotografia datata 16 luglio 1943 (?) (Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, Archivio Fotografico, neg. 4721) documenta il crollo completo della volta. Nel 1950 il soffitto di questa stanza fu integralmente ricostruito su modello della precedente decorazione (cfr. S. Garnero, in C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, pp. 110, 114, nota 14 p. 117). La volta attuale è in gesso dipinto con una tempera grassa e foglie d'oro per le parti dorate, poi parzialmente riprese con un colore in tinta nel corso di una successiva manutenzione. |