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Opera d'arte grottesche di Francesco d'Ubertino detto Bachiacca (1494/ 1557), Barbatelli Bernardino detto Poccetti (1548/ 1612), a Firenze

L'opera d'arte grottesche di Francesco d'Ubertino detto Bachiacca (1494/ 1557), Barbatelli Bernardino detto Poccetti (1548/ 1612), - codice 09 00289217 di Francesco d'Ubertino detto Bachiacca (1494/ 1557), Barbatelli Bernardino detto Poccetti (1548/ 1612), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in giardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, Grotta di Madama, soffitto
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bene culturaledecorazione pittorica
soggettogrottesche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00289217
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzePiazza Pitti 1
contenitoregiardino, Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Piazza Pitti 1, Giardino di Boboli, Grotta di Madama, soffitto
datazionesec. XVI ; 1554 - 1555/06/28 [fonte archivistica]
autoreFrancesco d'Ubertino detto Bachiacca (1494/ 1557), Barbatelli Bernardino detto Poccetti (1548/ 1612),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti profani. Figure: putti; mostri. Oggetti: drappi. Animali: pesci. Vegetali: tralci. Decorazioni: testine; vasi; tralci floreali; rabeschi; sfingi; scena di sacrificio; edicola.
notizie storico-criticheNella vita di Aristotele da Sangallo, Vasari ricorda che il Bachiacca "ottimo pittore in ritrarre tutte le sorte di anim ali...condusse a fresco la grotta d'una fontana d'acqua che e" a Pitti". E" nota per altre opere l'esattezza delle poche notizie che Vasari ha lasciato sull'artista, riprese poi da Baldinucci, tanto che questa ha trovato puntuale riscontro in un pagamento al Bachiacca in data 28 giugno 1555, per la spesa dei colori "serviti per la grotta del giardino" (Baldini Giusti). Considerando inoltre che a quella data era l'unico ambiente del genere citato dalle fonti contemporanee, qualsiasi dubbio sull'attribuzione risulta eccessivo, giacche' anche sul piano stilistico i raffronti sono stringenti, nonostante il cattivo stato degli affreschi, riscontrabili con 1'attenzione prestata alle varie sorte di pesci, dipinti nei lacunari della testata che ricordano lo studiolino di Cosimo I in Palazzo Vecchio (Allegri/Cecchi). Riprese da Andrea de1 Sarto e da fra' Bartolomeo sono ancora ben visibili nei putti alati, unite in eleganza disegnativa, e ad una trasparenza e vivacità' del colorito proprie dell'artista, abile disegnatore di cartoni a grottesche per 1'arazzerla granducale ( si veda in 'Palazzo Vecchio...'). Gli affreschi sono stati riferiti al Poccetti anche da Gurrieri/Chatfield, continuando l'attribuzione originata nel Settecento, di cui il Soldini ne osservava a ragione la "diligenza e leggiadria".
committenzaEleonora di Toledo, granduchessa di Toscana (1553)
bibliografiaVasari G.( 1878-1885)v. VI p. 456; Baldinucci F.( 1845-1847)v. II p. 222; Cambiagi G.( 1757)p. 26; Soldini F. M.( 1789)pp. 29-30; Descrizione Palazzo( 1819)p. 103; Wiles B. H.( 1933)p. 75; Gurrieri F./ Chatfield J.( 1972)p. 42; Giusti( 1979)pp. 95-96; Can
definizionedecorazione pittorica
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoPiazza Pitti 1
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Frulli C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Gavioli V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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