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Opera d'arte Il dogma dell'Eucarestia confermato dai papi di Rubens Pieter Paul (1577/ 1640), Van den Hecke Frans (1595 ca./ 1675), a Torino

L'opera d'arte Il dogma dell'Eucarestia confermato dai papi di Rubens Pieter Paul (1577/ 1640), Van den Hecke Frans (1595 ca./ 1675), - codice 01 00171819 di Rubens Pieter Paul (1577/ 1640), Van den Hecke Frans (1595 ca./ 1675), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano II, Magazzino
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bene culturalearazzo, opera isolata
soggettoIl dogma dell'Eucarestia confermato dai papi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00171819
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano II, Magazzino
datazionesec. XVII terzo quarto; 1665 (ante) - 1665 (ante) [bibliografia]
ambito culturalemanifattura di Bruxelles(bibliografia)
autoreRubens Pieter Paul (1577/ 1640), Van den Hecke Frans (1595 ca./ 1675),
materia tecnicalana/ arazzofilo di setafilo metallicofibra vegetale
misurealt. 487, largh. 353,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiRiduzione ordito di 7-8 cm. Riduzione trame di 13-14 cm. Bordura come da serie (cfr scheda NCTN 01/00171817). Al centro della scena siede la personificazione dell'Eternità, alla quale una figura in volo sulla destra porge un serpente che si morde la coda, e un lungo cordone sostenuto in basso e a sinistra da tre putti. I colori sono molto sbiaditi e alterati: arancio, verde, azzurro, blu, beige e marrone in più tonalità. Fodera abtica con vari inserti di tele diverse e di toppe. Sospensione ad anelli su fettuccia.Personificazioni: Eternità. Figure: figura alata; putti. Animali: serpente.
notizie storico-criticheL'editio princeps di questa celeberrima serie commissionata dall'Infanta Isabella di Spagna su disegni di Rubens, fu tessuta da Jan Raes ed inviata probabilmente nel 1628 al convento delle Carmelitane scalze di Madrid. La serie di Torino, poco conosciuta prima del 1956 (Viale Ferrero, 1956) consta di nove pezzi: uno nei Depositi della Galleria Sabauda ("Il Trionfo dell'Eucarestia sull'Idolatria"), gli altri otto in Palazzo Reale ("Il Tempo che ritira la Verità dalle braccia dell'Errore", "La caduta della manna", "L'Amore divino o Il Trionfo divino", "L'Agnello e l'Arca dell'Alleanza", "Il Trionfo dell'Eucarestia sull'Ignoranza e l'Accecamento", "Elia visitato dall'angelo", "I quattro Evangelisti", "Il dogma dell'Eucarestia confermati dai papi"). Un decimo pezzo, "Abramo e Melchisedech", con stemma di Carlo Emanuele II, il cui modello si trova a Londra ed un bozzetto, databile al 1625, è nella National Gallery di Washington (cfr. Catalogo "Ten Painting School At National Gallery Of Art Washington",1967, pp. 40-44) risulta scaricato dall'Inventario di Palazzo Reale del 1923 (bolletta di scarico n. 29). Su tre di questi arazzi ("L'Agnello e l'Arca dell'Alleanza", "Il Trionfo dell'Eucarestia sull'Idolatria", "Elia visitato dall'angelo") c'è lo stemma di Carlo Emanuele II, che però non è intessuto, ma rapportato; su un arazzo ("Il Trionfo dell'Eucarestia sull'Ignoranza e l'Accecamento"), oltre allo stemma, compare la marca della manifattura e il monogramma dell'arazziere Francesco Van der Hecke (attivo dal 1614 al 1665), il quale eseguì diverse volte i Trionfi dell'Eucarestia. Contrastata la datazione di questi arazzi: in un primo tempo Mercedes Viale Ferrero aveva ipotizzato che la serie fosse stata commissionata in occasione dei festeggiamenti del bicentenario del miracolo del Corpus Domini nel 1653, quando, come risulta da una descrizione degli apparati, pubblicata nel 1666, la piazza del Corpus Domini fu addobbata con arazzi ed altri ornamenti sul tema del SS. Sacramento. Ma fino al 1663 non sono riportati documenti di consistenti pagamenti per acquisti di arazzi, il che avvalorerebbe una seconda ipotesi che ritarda agli anni 1663/5 l'acquisto di questa serie (Viale Ferrero, 1960). Probabilmente furono riunite due serie distinte: infatti su alcuni pezzi sono presenti le legende esplicative, su altri sostituite dallo stemma di Carlo Emanuele II. A conferma di questa tesi, la Viale Ferrero cita un documento del 4 Dicembre 1665 (ASTO, Tesoreria Generale) relativo al pagamento al Conte Turinetti per due grandi tappezzerie di Fiandra, ricche d'oro, del Trionfo della Chiesa per le due camere da parata di Palazzo Reale (Viale Ferrero, 1960, p. 295). Alla Biblioteca Reale di Torino, in un registro dei Discarichi Real Casa (attualmente non reperito) in data 14 Aprile 1752, è riportato un pagamento riguardante i restauri di alcuni arazzi tra cui sette pezzi di un paramento detto dell'Alcova. Poichè questa era una delle due stanze di parata per le quali è testimoniato l'acquisto di due arazzi del Trionfo della Chiesa, è possibile che il restauro si riferisca a queste storie (Viale Ferrero, 1960, p. 297).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
committenzaCarlo Emanuele II di Savoia
bibliografiaRipa C.( 1618)pp.188-189; Gobel H.( 1923)vol. I, p. 356; Crick-Kuntziger M.( 1938)p. 16; Viale Ferrero M.( 1952)pp. 71-74; Viale Ferrero M.( 1960)pp. 278-280, 290-291; Viale Ferrero M.( 1966)p. 98; Matias Diaz Padron( 1995)pp. 1006-1016, 1124-1127
definizionearazzo
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ballaira E.Compilatore scheda: Ghisotti S.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: Tetti G. (2002); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pappalardo A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso
anno creazione1988
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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