notizie storico-critiche | E' uno dei due quadri di proprietà del Comune di Como che ricordi lo scomparso Museo Cinquecentesco del Giovio. L'altro (n. 3 del Catalogo Op.; Pitt. Comune Como), derivato probabilemente da questo, è attorniato da una ricca fascia con le imprese e gli epigrammi gioviani. Dipinto di fattura popolare e di vivo interesse documentario. (vedi anche dipinto scheda 03/ 00177847). Aggiornamenti:Come informa Stefano Della Torre, il dipinto proviene "dalla ottocentesca raccolta Pedraglio, restando oscuri i passaggi precedenti. Acquistato a fine secolo dal barone Leonino, passò ad arredare la villa Gallia di Borgovico, la cui successiva proprietaria, donna Giulia Crespi Morbio [...] ne fece dono al Museo Civico di Como "(Della Torre, 1989,103) con il suo pendant "Veduta di Como", pure appartenente alla collezione dei Musei Civici.Il dipinto, che rappresenta lo scomparso Museo fatto costruire da Paolo Giovio in Borgovico tra il 1537 e il 1543 per ospitarvi la propria collezione di ritratti, è stato sottoposto dal Della Torre (Della Torre, 1985) ad un'analisi comparativa con altre due vedute del Museo possedute dalle collezioni civiche di Como (inv. 3 e 596). Lo studioso, giunto alla conclusione "che il dipinto fu concepito posteriormente alla distruzione del museo, avvenuta nel 1615" (Della Torre, 1989, 104), ha ipotizzato che la veduta in oggetto derivi da una perduta fonte grafica o, addirittura, "da ricostruzioni erudite fondate sul rilievo di alcuni elementi topografici" (Della Torre, 1989, 104) che ricondurrebbero al ruolo di umanista comense svolto da Girolamo Borsieri quale erede ideale di Paolo Giovio. Il Della Torre, dunque, non esclude che il dipinto sia stato eseguito proprio per il Borsieri da un artista a lui devoto, ma non identificabile, per ragioni stilistiche, con Cristoforo Caresana, presunto autore del pendant raffigurante una Veduta di Como. Non sembra, per il momento, di poter rintracciare tra i pittori attivi a Como nei primi decenni del Seicento l'esecutore della tela in oggetto, anche se un recente studio a cura di Maria Letizia Casati ha messo in evidenza l'esistenza di artisti specializzati nella realizzazione di architetture dipinte come Giovan Battista Recchi, ritenuto, tra l'altro, allievo del Caresana.Vedi da ultimo sul dipinto la scheda di Stefano della Torre in G. Beltrami e H. Burns (a cura di) Andrea Palladio e la Villa Veneta da Petrarca a Carlo Scarpa (cat. mostra) ed. Marsilio 2005, pp. 251- 252.Bibliografia: N. 149 del Catalogo Opere Pittoriche del Comune di Como; Gianoncelli Matteo, "L'antico Museo di Paolo Giovio in Borgovico" Como 1977 (con la ricca bibliografia ivi contenuta); Catalogo Mostra "Omaggio a Tiziano" Milano 1977.Mostre: Como, Il patrimonio d'arte della città: i dipinti, Salone S. Francesco, sett. 1977; Milano "Omaggio a Tiziano" 1977. |