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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | incoronazione di Cristo e di Maria |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00077853 |
localizzazione | Italia, Lombardia, CR, CremonaNR (recupero pregresso) |
contenitore | palazzo, museo, Palazzo Affaitati, NR (recupero pregresso), Museo Civico Ala Ponzone |
datazione | sec. XV ; 1443 (ca.) - 1464 (ca.) [analisi stilistica] |
autore | Bembo Bonifacio (1420 ca./ notizie fino al 1477), |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | cm., alt. 104, largh. 68, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Museo Civico |
dati analitici | Il Bembo si ispira qui al tema dell'Incoronazione della Vergine, frequentissimo al suo tempo, trasformandolo però iconograficamente ne "l'Incoronazione del Cristo e della Vergine da parte dell'Eterno", cioè in un tema non altrimenti riscontrabile.Soggetti sacri: incoronazione di Cristo e di Maria. |
notizie storico-critiche | La tavola è uno dei più preziosi dipinti del lascito Ponzone. Per primo la pubblicò il Toesca mettendola in relazione con l'arte degli Zavattari. Il Longhi trovò che il dipinto è la parte centrale di un trittico ai cui lati sono affiancabili, per rispondenza di stile e di misure. Altre due tavole nelle quali continuano le sporgenze laterali del trono centrale e che rappresentano a sinistra "l'Incoronazione di Gioacchino ed Anna", a destra "l'Adorazione dei Magi" (Denver, Museum of Art, Cat. E. 463). Ricomposto il trittico, il Longhi lo attribuì a Bonifacio Bembo, datandolo al 1460, periodo particolarmente felice dell'attività bembesca. L'attribuzione longhiana fu successivamente accettata dalla critica senza riserve; recentemenete, poi, S. Bandera è riuscita a identificare attarverso l'analisi iconografica l'ancona con quella ricordata in un documento di pagamento riferito al 1463-1464. L'opera stilisticamente rappresenta il convergere di esperienze culturali tardogotiche tipicamente bembesche con conoscenze rinascimentale toscane (v. l'ambientazione spaziale) probabilmente desunte dai contatti coi maestri di Castiglione Olona, "contatti che non mutano il carattere lombardo di questa pittura, appena si riconoscano gli elementi comuni del Codice Palatino 556, coi Tarocchi, con le storie bibliche, o, nei monocromi della base marmorea, l'impronta così 'cremonese' ". |
bibliografia | Toesca P.( 1912)ed Torino, 1966, p. 229; Longhi R.( 1928)pp. 79-87; Gualazzini U.( 1939)p. 561; Puerari A.( 1951)pp. 41-42; Baroni/ Samek Ludovici( 1952)pp. 98-99, 101-102; Salmi M.( 1953)pp. 11-12; Salmi M.( 1955)p. 843; Puerari A.( 1957)p. 24; Longhi R. |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Cremona |
comune | Cremona |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S23 |
ente competente | S23 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Maccabelli A.; Funzionario responsabile: Toesca I.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Guerra E. (2007); Aggiornamento-revisione: Bazzotti U. (1982), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Guerra E. (2006), |
anno creazione | 1977 |
anno modifica | 1982; 2006 |
latitudine | 45.140943 |
longitudine | 10.029543 |