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bene culturale | miniatura, serie, cc. 18v, 127v, 180r, 200v |
soggetto | iniziali figurate |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00645714 - 3 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeP.zza S. Marco, 3 |
contenitore | convento, domenicano, Convento di S. Marco, Chiesa e convento di S. Marco, P.zza S. Marco, 3, Museo di S. Marco, Biblioteca |
datazione | sec. XV prima metà; 1419 (post) - 1426 (ante) [analisi stilistica; data bibliografia] |
autore | Giovan Battista di Biagio Sanguigni (1393/ 1451), Lorenzo Monaco (1370 ca/ 1424 ca), |
materia tecnica | pergamena/ miniaturapergamena/ pittura a temperagesso/ doratura |
misure | mm |
condizione giuridica | proprietà Stato, MInistero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Le iniziali figurate hanno il campo in foglia d'oro, il corpo campito con i colori rosa, azzurro o verde, decorato con sottili foglie lanceolate che vanno a formare lunghe code ornate da bottoncini dorati e fregetti a penna. In alcune pagine si trovano due iniziali figurate le cui code vanno ad unirsi in un unico fregio (cc. 180r, 200v). La miniatura a c. 9r contiene, oltre a tre lettere decorate, tre stemmi nel fregio ma è da considerarsi a piena pagina per la ricchezza della decorazione. La miniatura a c. 127v non ha iniziali ma è una piena pagina interamente occupata dalla rappresentazione della Crocifissione. Le iniziali figurate si trovano all'inizio delle festività più importanti che ricordano santi particolarmente venerati o episodi della vita di Cristo: P (c. 18v), D, Q (c. 180r), N, D (c. 200v).n.p. |
notizie storico-critiche | Il Messale 10075 fu realizzato per la pieve di San Pietro in Mercato, vicino a Montespertoli, su commissione dei Machiavelli che avevano il patronato sulla chiesa. E' possibile avere un parametro cronologico abbastanza preciso, almeno della scrittura del codice, grazie al colophon lasciato dal calligrafo a c. 179r "Explicit dominicalium Scriptum per me Do[mino] p[atro]num Antonium. Rectorem ecclesie sancte Marie de Ferrano. MCCCCXVIII die primo mensis Martii" che pone come termine post quem il 1419. E', invece, più controversa l'attribuzione delle miniature infatti intervengono almeno due artisti nell'illustrazione. Colui che ha destato da sempre l'interesse degli studiosi è sicuramente il miniatore della Crocifissione a c. 127v, resa nota nel 1917 da Pietro Toesca (Manoscritti miniati della Biblioteca del Principe Corsini a Firenze, 'Rassegna d'Arte', XVII, 1917, 1-2, pp. 117-128) che la ritenne coeva alla scrittura e opera di un seguace di Lorenzo Monaco. La scena è racchiusa entro una cornice a finto mosaico analoga a quella presente nei pilastri dell'Incoronazione della Vergine degli Uffizi eseguita da Lorenzo Monaco nel 1414 e la tecnica con pennellate fitte e sottili richiama quella della pittura su tavola. Al secondo miniatore spettano, invece, le cinque iniziali figurate e, probabilmente, lo scheletro sottostante la Crocifissione. Per la Scudieri (in Miniatura 2003, p. 53) lo stile con cui sono tracciate le figure, grafico, leggero e trasparente nella cromia, e le figure dolci, dai grandi occhi chiari allungati, trovano riscontro nei lavori di Battista di Biagio Sanguigni, in particolare nell'Innario e nell'Antifonario di San Gaggio. Probabilmente la commissione da parte della famiglia Machiavelli potrebbe risalire al periodo del loro patronato sulla chiesa, rivendicato e confermato nel 1426 (Toesca 1917), fornendo quindi un ulteriore restringimento della datazione. L'autore della Crocifissione, realizzata nel periodo tra la scrittura del testo (1419) e il completamento delle iniziali (1426), è stato successivamente identificato da Roberto Longhi (1940) con Francesco d'Antonio, attribuzione con la quale concorda anche il Tartuferi (in Lorenzo Monaco 2006, pp. 304-305), mentre Kanter (1994) ha proposto la mano di Matteo Torelli. Il Longhi basava la sua attribuzione sul confronto con gli affreschi firmati della controfacciata della chiesa di San Francesco a Figline, ma per la Scudieri (in Miniatura 2003, p. 54) la Crocifissione miniata sarebbe vicina solo all'affresco con lo stesso soggetto che non è, a suo parere, riferibile alla mano di Francesco d'Antonio bensì ad uno dei collaboratori che presero parte al ciclo, sempre seguace di Lorenzo Monaco. Rispetto alle opere di Francesco d'Antonio, la miniatura appare di qualità maggiore e manifesta la mano di un pittore abile nel disegno, elegante negli accostamenti cromatici e capace di rendere la morbidezza e la modulazione chiaroscurale. |
committenza | famiglia Machiavelli |
bibliografia | Longhi R.( 1940)p. 186 nota 24; Età Masaccio( 1990)p. 234; Arte restauri( 1991)pp. 86-87; Painting Illumination( 1994)p. 308 nota 2; Anno 2000( 2000)pp. 27-31; Acquisizioni Donazioni( 2002)pp. 77-78; Miniatura '400( 2003)pp. 52-57; Lorenzo Monaco( 2006)pp |
definizione | miniatura |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | P.zza S. Marco, 3 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Giacomelli S.; Funzionario responsabile: Scudieri M.Sframeli M. |
anno creazione | 2009 |
latitudine | 43.778115 |
longitudine | 11.258818 |