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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Francesco ed Antonio, Bonaventura, Ludovico da Tolosa e due frati |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 03 00092349 |
localizzazione | Italia, Lombardia, BS, BresciaNR (recupero pregresso) |
contenitore | chiesa, conventuale, Chiesa di S. Francesco d' Assisi, NR (recupero pregresso), coro |
datazione | sec. XVI ; 1516 - 1516 [analisi stilistica] |
autore | Romani Girolamo detto Romanino (1484-1487/ 1559-1561), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | cm., alt. 324, lungh. 191.5, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Chiesa conventuale di San Francesco D'Assisi |
dati analitici | La figura della Vergine in trono è posta in alto su un plinto circolare preziosamente ricoperto di seta sotto un'ampia volta a sesto e contro un pendone dai riflessi verdastri sostenuto da putti a schermare la luminosità del cielo. La Vergine ha il manto azzurro metallico sopra la veste rosata. Il tono cromatico delle vesti dei santi si mantiene basso, spesso a forti contrasti timbrici con i preziosi rossi amaranto come quello della pianeta del santo di sinistra (S. Bonaventura) su cui risaltano di giallo oro i serafini alati, o i gigli di Francia sullo smeraldo scurissimo del manto di San Ludovico mentre una luce diffusa crea riflessi ed ombre colorate.Personaggi: la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Francesco ed Antonio; Bonaventura; Ludovico da Tolosa e due frati. |
notizie storico-critiche | Il dipinto che occupa ancora la soasa di Stefano Lamberti eseguita nel 1502 per un dipinto di Leonardo, è una delle opere più celebri dell'artista bresciano. Se ne ignora con esattezza la data di esecuzione che dalla critica moderna viene posta a dopo il 1516 per la completa assimilazione della lezione tizianesca e per la "tangente" lottesca "che non trova spiegazione prima della pala di San Bartolomeo a Bergamo che è infatti del 1516". La tavola veniva datata al 1510 dal Morassi e precedentemente al 1514 dal Morelli e dal Nicodemi, ma è ricordata fin dal Vasari nella vita del Garofalo. Ancora in tempi recenti veniva di molto antedatata al 1512-13 dalla Tonolini e dalla Monegatti e ritenuta quasi contemporanea a quella di Santa Giustina di Padova (1513) che ne ha sempre costituito il refernte cronologico. Solo la gregori la pone al 1520. Per quanto concerne l'iconografia la Tonolini e la Monegatti identificano nel frate a sinistra il "committente" dell'opera (in realtà allogata dai curatori delle volontà testamentarie del Sanson), padre Sanson, mentre l'Anelli ed il Guzzo rilevano la rarità del tipo di Sant'antonio barbato. |
bibliografia | Morassi A.( 1939)pp. 246-248; Ferrari M.L.( 1961)pp. 23-26; Morelli G.( 1897)p. 288; Nicodemi G.( 1926); Vasari G.( 1568)pp. 54, 504; Tonolini M./ Monegatti V.( 1954)pp. 47-48; Gregori M.( 1955)pp. 21-33; Anelli L./ Guzzo E.M.( 1981)pp. 8-10 |
definizione | dipinto |
regione | Lombardia |
provincia | Brescia |
comune | Brescia |
indirizzo | NR (recupero pregresso) |
ente schedatore | S23 |
ente competente | S23 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Tiziani G.; Funzionario responsabile: Cicinelli A.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Veneri S. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Veneri S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1990 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 45.532522 |
longitudine | 10.225838 |