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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Madonna col bambino benedicente (al centro); San Pietro (a sinistra); San Paolo (a sinistra); San Jacopo (a destra); San Domenico (a destra) |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00405631 |
localizzazione | Italia, Toscana, PI, PisaPiazza San Matteo in Soarta, 1 |
contenitore | monastero (ex), benedettino, Museo Nazionale di S. Matteo, Piazza San Matteo in Soarta, 1, Museo Nazionale di S. Matteo |
datazione | sec. XIV inizio; 1301 - 1301 [data] |
autore | Orlandi Deodato (notizie 1284-1332/ ante 1339), |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera/ doratura |
misure | alt. 69.5, largh. 206, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Museo nazionale di San Matteo |
dati analitici | La tavola è di formato rettangolare e la sua superficie è scandita da sei archetti trilobati sostenuti da colonnine entro cui si stagliano i personaggi. Nei sei pennacchi sono dipinti sei angeli. Il fondo oro presenta delle decorazioni incise: agnelli incisi sul fondo oro sul quale si staglia la Vergine e angeli inseriti entro orbicoli sui fondi oro sui quali campeggiano i Santi.Personaggi: Vergine; Bambino; San Domenico; San Jacopo; San Pietro; San Paolo. Figure: angeli. Animali: agnelli. |
notizie storico-critiche | Questa è la seconda opera firmata e datata di Deodato (la prima è una Croce con data 1288 conservata al Museo di Villa Guinigi a Lucca), contemporanea ad un crocifisso presso la Chiesa di Santa Chiara in San Miniato. Longhi (1948) ha sottolineato come l'opera segni il passaggio dell'artista dai modi di Cimabue ai caratteri tipici del Giotto di Assisi. Vigni (1950), come già Sirèn (1914), ne diede una valutazione negativa, parlando di "modesta levatura artistica" del pittore che comunque conserva punti di contatto con la corrente dei Berlinghieri. Carli (1994) ritiene l'opera di poco successiva alla tavola con la Madonna col Bambino conservata nello stesso museo. Caleca (1987) ha messo in rilievo come quest'opera, assieme alla Croce di San Miniato, non presenti sostanziali differenze stilistiche con la Croce di Lucca, in cui reminiscenze berlinghieresche e cimabuesche si sposavano con novità plastiche giottesche; semmai nell'opere del 1301 si riscontra un maggiore ricorso ad elementi giotteschi e a stilemi del Maestro della Bibbia di Baltimora, presenti anche nel Maestro di San Torpé, in Memmo di Filippuccio e Vincino da Pistoia. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, PI, Pisa |
bibliografia | Carli E.( 1974)p. 45; Carli E.( 1994)p. 25; Vigni G.( 1950)p. 45; Sirèn, O.( 1914)p. 228; Bellini Pietri A.( 1906)p. 73, n.4; Polloni B.( 1837)p. 24 n. CXXXVIII; Caleca A.( 1987)II, p. 646; Caleca A.( 1983)pp. 194-196; Garrison E. B.( 1949)p. 166, n. 431; |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Pisa |
comune | Pisa |
indirizzo | Piazza San Matteo in Soarta, 1 |
ente schedatore | S39 |
ente competente | S39 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Savettieri C.; Funzionario responsabile: Burresi M.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Carletti L. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 2002 |
anno modifica | 2007 |
latitudine | 43.714487 |
longitudine | 10.407340 |