notizie storico-critiche | La cappella, un tempo orientata in modo diverso, è costituita da un piccolo vano senza abside, con volta a sesto acuto, di m. 5,50 x 4,70 x 3,70 di altezza, completamente affrescato. Nella parete d'altare è una Madonna con Bambino attorniata da Santi; al di sopra la Crocifissione con ai lati l'Annunciazione. Nella parete di destra troviamo il Martirio di San Sebastiano, Santa Lucia, San Giorgio ed il Drago, San Bernardo. Nella fascia superiore Santa Margherita d'Antiochia. La parete sinistra presenta Sant Antonio Abate, Santa Maria Maddalena, Santa Caterina d'Alessandria, un santo pellegrino non identificato e in ultimo, San Berrnardino da Siena. Nella fascia superiore è San Pietro martire. Nella volta, entro un grande riquadro a sfondo ocra con i 4 evangelisti posti agli angoli, è il Cristo Pantocratore. G. Raineri (1965) ha colto negli affreschi profondi echi jaqueriani arrivando poi ad avvicinare la scena con San Giorgio ed il drago a quella omonima del Castello di Fenis in Valle d'Aosta. Le recenti indagini di Galante Garrone (1992,1999), alla luce degli ultimi restauri e degli ultimi ritrovamenti, avvicinano questi affreschi a quelli del forte di Ceva e della Parrocchiale di Belvedere Langhe, riconoscendovi, nel complesso panorama della pittura quattrocentesca di questa parte della Provincia, uno stile personale " forte e spiritato". Il Cristo Pantocratore, peraltro, rimanda a quello della cappella di San Martino di Saliceto, il cui ciclo pittore è datato 1400. Pur con le difficoltà che si riscontrano nella lettura causate dalle cattive condizione nelle quali sono giunti a noi gli affreschi ed alle quali ha rimediato solo in parte il recente restauro, ad un esame attento è facilmente percepibile una notevole sicurezza nella impostazione delle figure ed una capacità di rifarsi a modelli consolidati senza perdere unità e freschezza popolare. Non mancano particolari raffinati, come i sandali ricamati e trasparenti del Pantocratore o l'abbigliamento degli aguzzini di San Sebastiano, i quali, con la scena cavalleresca di San Giorgio ed il drago, dimostrano il perdurare nelle zone del Marchesato di Ceva di suggestioni cortesi. I santi ai lati della Madonna, San Bernardo e San Giovanni Battista, sono databili all'avanzato secolo XVI. Di altra mano, ma coeva, è Sant'Antonio Abate. |