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bene culturale | rilievo, opera isolata |
soggetto | Madonna con Bambino |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 05 00577428 |
localizzazione | ITALIA, Veneto, VE, Venezia |
datazione | secc. XIX-XX ; 1800 (post) - 1987 (ante) [contesto] |
ambito culturale | ambito veneziano(contesto) |
materia tecnica | pietra tenera di Vicenza (?) |
misure | cm, alt. 55, largh. 20, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale |
dati analitici | Madonna, con capo coperto da lungo manto cadente lungo i fianchi, rivolta verso il lato sinistro, reggente tra le braccia alzate Bambino con aureola dietro al capo. In comparto lavorato tipo nicchia, centinata superiormente, definita da cornice a punte di diamante. Nella parte inferiore aquila frontale con capo rivolto verso sinistra, ad ali spiegatesoggetti sacri |
notizie storico-critiche | premesso che tra i vari inventari relativi alla catalogazione di sculture murate sugli edifici veneziani (Levi, 1900, Comune di Venezia, 1905 e Rizzi, 1987), l'opera in esame viene citata solo da Piamonte (1996), e sebbene sia stata classificata come una formella moderna, probabilmente per la forma allungata e quindi per analogia a quelle infisse sui due piani superiori, il riferimento a questo rilievo è chiaro. Lo stesso Niero (1972) benché attesti che il soggetto della Madonna sia il più venerato a Venezia, presente in 406 casi, dei quali in ben 217 è nella sua caratteristica tipica assieme al Bambino, nel suo lungo e preciso elenco di tabernacoli e di figurazioni di santi veneziani non riporta la Madonna in esame (probabilmente perché non presente alla data della pubblicazione). Si ricorda che nei secoli, diversi furono i motivi che spinsero alla realizzazione dei tabernacoli, in particolare quelli posti sulle facciate dei palazzi assunsero il ruolo apotropaico di proteggere le famiglie che li abitavano e spesso nicchie e bassorilievi comparvero sulle facciate con gli stemmi nobiliari, come in questo caso, dove lo stemma è murato al terzo piano. Il culto della Vergine, a Venezia, in origine era connesso con le chiese ad essa dedicate, nel succedersi dei tempi, però si arricchì di nuove forme di devozione. Diverse congregazioni di frati, come i domenicani, i carmelitani, i frati di Santa Maria delle Grazie dell'ordine di San Girolamo, i religiosi di Santa Maria dei Crociferi, di Santa Maria dei Servi e i canonici di Santa Maria della Carità, si fecero promotori del culto verso la Madonna, ma anche molte arti e confraternite fiorirono a Venezia sotto la sua protezione. La stessa basilica di San Marco esalta ripetutamente la Madonna con statue e mosaici, così come a Palazzo Ducale, dai portici, alle logge, alle sale dove si vegliava alla sicurezza dello Stato, c'era un posto d'obbligo per una pia immagine che risvegliasse il pensiero alla fede e richiamasse al dovere della giustizia nel condurre a compimento i più alti incarichi civili. Si ricorda che la tradizione fa coincidere l'origine della città di Venezia al 25 marzo del 421, giorno dell'Annunciazione di Maria |
bibliografia | Piamonte G.( 1996)p. 269; Levi C. A.( 1900); Comune di Venezia( 1905); Niero A./ Musolino G./ Tramontin S.( 1972); Rizzi A.( 1982); Rizzi A.( 1987); Cuman F. S./ Fabbian P.( 1988)p. 167 |
definizione | rilievo |
regione | Veneto |
provincia | Venezia |
comune | Venezia |
provvedimenti tutela | DLgs n. 42/2004, art.13, comma 1, NR |
ente schedatore | S161 |
ente competente | S161 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Ongaretto, Michela; Funzionario responsabile: Fumo, Grazia; Trascrizione per informatizzazione: Ippolito, Enrica (2015) |
anno creazione | 2012 |