dati analitici | LA MADONNA, COPERTA DA UNA VESTE E DA UN MANTO FITTAMENTE PIEGHETTATI, E' IMPOSTATA SECONDO UN LIEVE ANCHEGGIAMENTO VERSO SIN. CON IL BRACCIO SIN REGGE IL BAMBINO, RAFFIGURATO NUDO E DI PROFILO, IL DS SOSTIENE UN LEMBO DEL MANTO. SOPRA LA TESTA DELLE DUE FIGURE SONO VISIBILI I SEGNI DEI CHIODI METALLICI CHE REGGEVANO LA CORONA. NELLA PARTE POSTERIORE DELLA SCULTURA E' IL GANCIO PER L'ANCORAGGIO ALLA PARETE: SEGNO CHE L'OPERA ERA ORIGINARIAMENTE COLLOCATA IN UNA NICCHIA. LA FIGURA POGGIA SU UNSA BASE OTTAGONALE, LUNGO LA QUALE E' INCISA UN'ISCRIZIONE.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | L'ANTICA SEDE "IN BORGO" (CIOE' PRESSO L'ATTUALE PORTA ROMANA) DELL'OSPEDALE DI SAN BARTOLOMEO COMPRENDEVA UNA CHIESA CHE DIPENDEVA DAL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE (IN UN INVENTARIO DATATO 1405 SIGNIFICATIVAMENTE SI PARLA DI "BONORUM ECCLESIE SANCTE MARIE SANCTI ANDREE ET SANCTI BARTOLOMEY DE SARZANA": cfr. Appendice Documentaria in P. DONATI- F. BONATTI, Le Arti a Sarzana, Sarzana 1999). DA UN TESTAMENTO DELL'APRILE 1472, SAPPIAMO CHE MAESTRO TOMMASO DI BIBOLA LASCIA UNA SALMA DI VINO AL CONVENTO AGOSTINIANO DI SARZANA "NOVITER FACTO IN HOSPEDALE SANCTI BARTOLOMEI DE SARZANA SUB VOCABULO SANCTE MARIE GRATIARUM" (F. BONATTI, Vicende storiche dell'Ospedale di San Bartolomeo dal Medioevo alla Repubblica Ligure, in Il Nuovo Ospedale di San Bartolomeo a Sarzana dell'architetto Giovanni Michelucci, Sarzana 2000, p. 18). A QUELLA DATA, QUINDI, L'OSPEDALE ERA GESTITO DA UNA COMUNITA' DI AGOSTINIANI CHE, DOBBIAMO PENSARE, SI OCCUPAVANO ANCHE DELLA CHIESA ANNESSA, DOVESI PUO IPOTIZZARE FOSSE CONSERVATA LA MADONNA COL BAMBINO QUI ESAMINATA, FORSE VENERATA SOTTO IL TITOLO DI "MADONNA DELLE GRAZIE ". RESA NOTA AGLI STUDI DA PIERO DONATI (scheda n. 12 in Bianco marmo - nero notte. Sarzana 1993, p. 62) E' STATA SUCCESSIVAMENTE AVVICINATA DA CATERINA RAPETTI (scheda n. 34 in Storie di marmo. Sculture del Rinascimento fra Liguria e Toscana, Milano 1998, pp. 147-148) AI MODI DELL'ANONIMO MAESTRO CHE, NEL 1475, DATA LA PALA MARMOREA, RAFFIGURANTE LA MADONNA COL BAMBINO E I SANTI GIOVANNI BATTISTA E REMIGIO DELLA CHIESA DI SAN REMIGIO A CASTIGLIONE VARA. MOLTO SIMILI APPAIONO, INFATTI, LE TIPOLOGIE DEI VISI DELLA MADONNA E DEL BAMBINO, L'IMPOSTAZIONE STESSA DELLA FIGURA DEL BAMBINO, COLTO IN UN ATTEGGIAMENTO PRESSOCHE' IDENTICO, IL MODO DI REALIZZARE IL PANNEGGIO, MOSSO DA PIEGHE FITTE E SCHIACCIATE, E LE MANI, DALLE DITA CARATTERISTICAMENTE ALLUNGATE. NELLA SCULTURA SARZANESE, TUTTAVIA, C. RAPETTI RAVVISA UNA MAGGIORE RUVIDEZZA E CIO' LE FA CONCLUDERE CHE L'OPERA SIA DA RIFERIRE AD UN "ESECUTORE MENO ABILE, RIPRENDENTE MODI LIGURI-LOMBARDI DEGLI ANNI SETTANTA DEL XV SECOLO", CHE SI MUOVE NELL'AMBITO DEL MAESTRO DI CASTIGLIONE VARA, IL QUALE APPARE LEGATO STRETTAMENTE ALL'AMBITO DEI GAGINI.SECONDO P.DONATI (Le Arti a Sarzana, 1999, p. 42) IL MAESTRO DELLA PALA DI CASTIGLIONE VARA E L'AUTORE DELLA MADONNA SARZANESE SONO LA STESSA PERSONA, FORMATASI NEL CANTIERE, GUIDATO DA LEONARDO E FRANCESCO RICCOMANNI, CHE LAVORO' ALLA REALIZZAZIONE DEI DUE GRANDI ALTARI MARMOREI DELLA CATTEDRALE DI SARZANA.LA SCULTURA, COLLOCATA FINO A TEMPI RECENTI NELL'ATRIO DELL'OSPEDALE DI VIA PACI, E' STATA TRASFERITA, PER MOTIVI DI SICUREZZA, IN UN DEPOSITO PRESSO IL NUOVO OSPEDALE IN LOC. SANTA CATERINA, ED E' IN ATTESA DI UNA ADEGUATA SISTEMAZIONE. |