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bene culturale | dipinto |
soggetto | Madonna con Bambino |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 13 00027096 |
localizzazione | Italia, Abruzzo, AQ, L'Aquilavia Patini, 27 |
contenitore | palazzo, museo, palazzo Ciampelli, Appartamento Signorini - Corsi, via Patini, 27, Casa Museo Signorini - Corsi, II stanza |
datazione | sec. XIX ; 1800 - 1899 [analisi stilistica] |
ambito culturale | ambito Italia centrale, esecutore(analisi stilistica) |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | alt. 178, largh. 78, |
condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune |
dati analitici | Sul fondo d'oro è raffigurata la Vergine in trono con in braccio il Bambino Gesù che tiene nella mano destra una colomba. Ai piedi del trono due angeli con vasi di fiori.NR (recupero pregresso) |
notizie storico-critiche | Dall'osserazione della tavola rappresentante la Madonna col Bambino sembrerebbe di poter trarre la conclusione che sia opera di un pittore senese attivo verso la metà del Trecento. I caratteri della Madonna e del Bambino sono tipici della pittura senese di derivazione lorenzettiana; anche il trono gotico è di derivazione senese. I due angeli con vaso di fiori invece sono due tipiche figure giottesche che oltre alla tipologia conservano anche una salda e piena volumetria; contrastano infatti leggermente con la Madonna in cui sul volume predomina la linea. E' difficile trovare una simile contaminazione nella pittura senese, sempre tradizionale e chiusa ad apporti stranieri, ma sulla scia di Ambrogio Lorenzetti potrebbe anche essere accettata. Ciò che invece a mio parere non può essere accettato è l'estremo particolarismo che caratterizza l'opera. Ogni dettaglio è individuato e sottolineato da una linea scura e precisa che quasi sagoma i contorni dei volti, incide i riccioli dellacapigliatura del Bambino. L'angelo sulla destra della tavola sembra uscito da un quadro preraffaellita; i fiori nel vaso che tiene in mano sembrano una natura morta e sono quasi un trompe l'oeil. Il tutto poi apare un po' troppo rigido e dura, direiquasi faso. Ritengo quindi che la tavola sia stata eseguita nel corso dell'Ottocento a meno che queste caratteristiche così anomale non siano causate da vaste ridipinture (si notino a proposito le differenze tra i due angeli). (Sulla pittura senese del Trecento si veda E. Carli, La pittura senese del Trecento, Venezia, 1981, con ampia e dettagliata bibliografia. La bibliografia su Giotto è sterminata si consulti il recente: C. Brandi, Giotto, Milano, 1983). Dalla scheda della Carfagnini 1999: L'opera, già attribuita ad un pittore senese dell'ambito di Taddeo di Bartolo va invece riferita ad un eccellente autore del XVIII o XIX secolo. Nel corso del restauro infatti è stato individuato l'uso del "giallo di cadmio", un prodotto derivato dallo zinco, usato in pittura dalla metà del XVIII sec. |
definizione | dipinto |
regione | Abruzzo |
provincia | L'Aquila |
comune | L'Aquila |
indirizzo | via Patini, 27 |
ente schedatore | S22 |
ente competente | S22 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Casale G.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: CONSORZIO IRIS (L. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1986 |
anno modifica | 2005 |
latitudine | 42.350822 |
longitudine | 13.399029 |