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Opera d'arte Madonna con Bambino con San Giovanni Battista, San Nazzario e committente orante di Ferrari Defendente (1480-1485/ post 1540), a Torino

L'opera d'arte Madonna con Bambino con San Giovanni Battista, San Nazzario e committente orante di Ferrari Defendente (1480-1485/ post 1540), - codice 01 00201083 di Ferrari Defendente (1480-1485/ post 1540), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 14, Camera da letto di Carlo Alberto, parete ovest
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoMadonna con Bambino con San Giovanni Battista, San Nazzario e committente orante
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00201083
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano I, 14, Camera da letto di Carlo Alberto, parete ovest
datazionesec. XVI primo quarto; 1523 - 1523 [data; documentazione bibliografia]
autoreFerrari Defendente (1480-1485/ post 1540),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 171.5, largh. 118,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto centinato con cornice con battuta a gola liscia dorata, seguita da fascia decorata a rilievo con motivi vegetali e due grandi foglie negli angoli superiori.Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giovanni Battista; San Nazario. Figure: donatore. Abbigliamento: religioso; militare. Oggetti: trono; globo; croce; cartiglio; palma del martirio. Architetture.
notizie storico-criticheNella camera da letto di Carlo Alberto, di cui nel 1858 Rovere ricorda la tappezzeria di seta verde, le pareti su cui sono affisse "particolari memorie di famiglia del compianto Sovrano", il "lettuccio poco alto da terra", e gli "altri arredi semplicissimi", si trova "un quadro prezioso e per la dipintura e per la santa mano che lo regalò a Carlo Alberto: questi fu il canonico Cottolengo. Tale quadro è del Macrino, rinomato pittore albese del buon secolo dell'arte, e rappresenta la Sacra Famiglia, cioè la Madonna col Bambino, S. Giovanni, un martire della legione tebea, ed un devoto che supponesi sia la stessa persona che commise il quadro". (p. 132). Nell'inventario degli oggetti d'arte di proprietà privata di S. M. conservati a Palazzo Reale, stilato pochi anni dopo il testo di Rovere, nel 1881, la tavola è invece attribuita a Nicolò Rondinelli, pittore ravvenate, ricordato da Vasari come uno dei migliori allievi di Giovanni Bellini, nella cui bottega lavorò tra il 1485 e il 1495 (G. Vasari, Vita di Iacopo, Giovanni e Gentile Bellini Pittori Viniziani, in Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, Roma 1993, pp. 460-461). Tale attribuzione ricompare nell'Inventario degli oggetti d'arte di spettanza di S. M. esistenti nel Palazzo Reale di Torino e fabbricati dipendenti", databile tra il 1880 e il 1927 (A.S.TO, Sezione Camerale, Casa di S. M. 4535, fol. 10 v.), dove è riportata anche la data presente nel dipinto: "Grande quadro su tavola, colla data 1523 nell'angolo a sinistra rappresentante la Vergine col Bambino e S. Giovanni Battista che presenta un devoto inginocchiato col mantello nero e croce di Malta ecc. (Credesi del Rondinelli). Omaggio del Canonico Cottolengo a S. M. il Re Carlo Alberto (valutato £ 1000 )". Fu Alessandro Baudi di Vesme nelle sue Schede a correggere l'errata attribuzione e a restituire il dipinto a Defendente Ferrari, identificando anche il santo posto a sinistra della Vergine con S. Nazario (Schede Vesme, Torino 1982, IV, p. 1284). In seguito l'opera non ha goduto di grande fortuna tra gli studiosi di storia dell'arte, che per la maggior parte si sono limitati a segnalarne l'esistenza e a collocarla entro il corpus delle opere del pittore di Chivasso. La data 1523 consente di collocare il dipinto in un momento d'intensa attività per Defendente, che conosce in quegli anni un grande successo ed è ormai in grado di soddisfare le esigenze e le richieste di committenti di diversa condizione sociale come dimostrano le due tavole conservate nel Duomo d'Ivrea, datata l'una 1519 e l'altra 1521, il poco più tardo affresco raffigurante il Beato Giovanni Gromo e i dossali del coro della chiesa di S. Gerolamo a Biella, realizzati nello stesso 1523. Da un documento rinvenuto da Silvia Ghisotti nell'Archivio di Stato di Torino (Sezioni Riunite) [cfr. scheda documenti n. 121583], datato 5 novembre 1842, risulta che Antonio Vianelli, pittore e restauratore della Regia Galleria, ha eseguito il restauro della "Ancona grande in tavola con varj Santi Madonna con Bambino seduta, stata posta nella Camera da Letto del Re", per il quale riceve un compenso di £ 140. Nel 1869 Pietro Baricco, in genere molto attento anche alle opere di epoca più antica di cui segnala con precisione l'esistenza nelle chiese torinesi, singolarmente non registra la presenza del dipinto nella camera del sovrano, limitandosi a dirla "adorna di mobili in mogano di grande semplicità", oggetti che passarono ad ornare la stanza in cui Carlo Alberto morì nella villa d'Intra-Quartos presso Oporto (P. Baricco, Torino descritta da Pietro Baricco, Torino 1869, p. 265).
bibliografiaRovere C.( 1858)p. 132; Baudi di Vesme A.( 1982)v. IV pp. 1274-1284-1285; Romano G.( 1975)p. 16; Brizio A.M.( 1924)p. 227; Barbavara G. C.( 1898)p. 25; De Benedetti M.( 1913)p. 56; Réau L.( 1958)v. III p. 969
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Damiano S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2000
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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