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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Madonna con Bambino e Santi |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 05 00401854 |
localizzazione | Italia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050 |
contenitore | convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria |
datazione | sec. XVI inizio; 1500 (ca.) - 1510 (ca.) [NR (recupero pregresso)] |
autore | Giovanni Agostino da Lodi (notizie fine sec. XV - inizio sec. XVI), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 71, largh. 111.2, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Soggetti sacri: Madonna col Bambino tra i San Simeone e Girolamo. |
notizie storico-critiche | Fu consegnato alle Gallerie in seguito alle soppressioni nel 1838. E' ince rto il luogo di provenienza, secondo l'Edwards (in Paoletti 1903) il monas tero delle Vergini, per l'inventario del 1870 il convento di San Giobbe. I l nome dei santi è indicato in lettere capitali sul fondo scuro: SIMEON P - S. HIERONIMUS. Per primo il Bode (1890) avvicinava l'opera alla "Lavanda dei piedi", datata 1500 (Gallerie, cat. n. 509), ritenendola di un artist a a cui assegnava un gruppo omogeneo di opere, che chiamava Pseudo Boccacc ino, poi identificato in Giovanni Agostino da Lodi. La cultura di quest'ul timo rivela una matrice lombarda e risulta permeata da esperienze bramanti nesche e leonardesche, oltre all'assimilazione della lezione figurativa ve neta. L'opera è ancora legata alle "Sacre Conversazioni" a mezzo busto di matrice belliniana. Ma Giovanni Agostino da Lodi la ripropone con uno sche ma piramidale, dedotto dalle grandi pale d'altare e insieme, paradossalmen te, con una sensibilità miniaturistica. Un segno di grande eleganza linear e tratteggia il volto della Madonna, la sua mano sensibile che sorregge il Bimbo, la florida grazia di quest'ultimo, che stringe nel pugno un piccol o frutto rosso, forse simbolo della passione. Lo studio di modelli leonard eschi è evidente soprattutto nelle figure laterali, i cui tratti fisionomi ci sono individuati con incisività quasi esagerata. L'indagine lenticolare che li caratterizza trova riscontro in fogli di Leonardo conservati a Win dsor (Bora 1990). Nei due profili vi sono alcuni pentimenti individuati ri flettograficamente. Secondo il Lucco (1983) sarebbe da collocare immediata mente prima della "Lavanda dei piedi" delle stesse Gallerie e successivame nte alla "Cena in Emmaus" di collezione privata. Più ragionevolmente per i l Bora è databile tra la "Lavanda" e la "Cena" ai primissimi del Cinquecen to. |
bibliografia | Moschini Marconi S.( 1955)p. 171, n. 91; Berenson B.( 1957)I, p. 151; Lucco M.( 1983)p. 463; Sgarbi V.( 1985)pp. 56-64; Zeri F.( 1986)pp. 55-56; Marani P.C.( 1987)pp. 90-94, 168-170; Simonetto L.( 1988)pp. 73-84; Moro F.( 1989)pp. 23-61; Bora G.( 1990)pp. |
definizione | dipinto |
regione | Veneto |
provincia | Venezia |
comune | Venezia |
indirizzo | Dorsoduro, 1050 |
ente schedatore | S472 |
ente competente | S472 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1995 |
anno modifica | 2004; 2006 |
latitudine | 45.431402 |
longitudine | 12.328676 |