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bene culturale | dipinto, opera isolata |
soggetto | Madonna con Bambino e santi |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 01 00351262 |
localizzazione | ITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86 |
contenitore | palazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda |
datazione | sec. XVI primo quarto; 1513 (post) - 1517 (ante) [bibliografia] |
autore | Prata Francesco da Caravaggio (notizie dal 1522 al 1531), |
materia tecnica | tavola/ pittura a tempera |
misure | cm, alt. 250, largh. 186, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | Dipinto composto da quatto assi verticali trattenuti da farfalle. Al centro è rappresentata la Madonna su un trono marmoreo rialzato da due gradini su cui siedono due putti che suonano. La Madonna tiene in grembo il Bambino proteso verso San Giovanni Battista. Alla destra della Madonna vi sono San Giovanni Battista e San Giuseppe, alla sua sinistra San Girolamo e un santo vescovo. La composizione è inserita in una architettura religiosa con copertura a botte e uno sfondo paesaggistico roccioso. La cornice, dorata e decorata a pastiglia, risale al XIX secolo.Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Bambino; San Giovanni Battista; San Girolamo; San Giuseppe; santo vescovo. Figure:angeli. Attributi: (San Giovanni Battista) croce. Attributi: (San Giuseppe): bastone fiorito. |
notizie storico-critiche | Il dipinto venne acquistato da Roberto D’Azeglio nel 1843 per le collezioni della Regia Pinacoteca di Torino dal pittore Angelo Boucheron come opera di Gerolamo Romanino. Negli inventari storici ottocenteschi delle collezioni non è accolta l’attribuzione al Romanino e la grande tavola è semplicemente registrata come opera di autore ignoto. Baudi di Vesme (1909) propone l’attribuzione a Callisto Piazza, mentre Tanzi (1987), che sospetta una collocazione cremonese del dipinto, suggerisce di ricondurlo al periodo cremonese del pittore Francesco Prata da Caravaggio. Il critico individua nella tavola alcuni elementi di gusto nordico e una "suggestione bramantinesca e zenaliana, un leonardismo piuttosto intenso difficilmente riscontrabile nella produzione successiva" che sarebbero tipici della produzione cremonese di Prata. Dal punto di vista stilistico il dipinto potrebbe costituire un “trait-d'union fra le culture figurative di Cremona e Brescia". Per quanto concerne la cronologia, Tanzi propone come termine post quem il 1513, anno a cui si data la grande pala padovana in Santa Giustina - in cui viene riproposta la stessa posa del Bambino del dipinto della Galleria Sabauda – e come termine ante quem il 1517, anno in cui il pittore è documentato a Brescia. |
altra localizzazione | luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino |
altre attribuzioni | Callisto Piazza |
bibliografia | [Baudi di Vesme, Alessandro]( 1909); Pacchioni, Guglielmo( 1932)p. 21; Gabrielli, Noemi( 1965)p. 28; Gabrielli, Noemi( 1971)p. 189; Tanzi, Marco( 1987)pp. 141-156 |
definizione | dipinto |
regione | Piemonte |
provincia | Torino |
comune | Torino |
indirizzo | via XX Settembre, 86 |
ente schedatore | S67 |
ente competente | S67 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Piccinelli, Roberta; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithLanzoni, Alessandra |
anno creazione | 2012 |
latitudine | 45.071707 |
longitudine | 7.678011 |