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Opera d'arte Madonna in gloria con Bambino adorata da San Benedetto, San Giovanni Battsita e San Francesco di Cesi Bartolomeo (1556/ 1629), a Bologna

L'opera d'arte Madonna in gloria con Bambino adorata da San Benedetto, San Giovanni Battsita e San Francesco di Cesi Bartolomeo (1556/ 1629), - codice 08 00047147 di Cesi Bartolomeo (1556/ 1629), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, Chiesa di S. Giacomo Maggiore, piazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO), peribolo, prima cappella (cappella Paleotti)
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bene culturalepala d'altare
soggettoMadonna in gloria con Bambino adorata da San Benedetto, San Giovanni Battsita e San Francesco
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00047147
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognapiazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO)
contenitorechiesa, Chiesa di S. Giacomo Maggiore, piazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO), peribolo, prima cappella (cappella Paleotti)
datazionesec. XVI ; 1595 (post) - 1598 (ante) [bibliografia]
autoreCesi Bartolomeo (1556/ 1629),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 288, largh. 191,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiIn alto tra le nubi è la Madonna con Bambino. In primo piano, inginocchiati sono San Benedetto, San Giovanni Battista e San Francesco.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheNel 1590, come riporta il manoscritto di Lanzoni, datato 1605 e come ci ricorda anche una lapide posta nella cappella, la famiglia Paleotti s'impegna a decorare l'altare di sua dotazione in San Giacomo maggiore. Tale termine post-quem apre il dibattito della critica circa la datazione della pala. Graziani (1939) suggerisce un'esecuzione già seicentesca (1612-1615), vicina ad un esito maturo dello stile del pittore mentre Arcangeli (1959) la colloca tra il 1595 e il 1598, a seguito del trittico per San Domenico (datato 1595) e come ispirazione dell'Incoronazione della Vergine e Quattro Santi del giovane Reni(1598). Recentemente Benati (1981) riporta la datazione al 1590, considerando comprovanti le fonti documentarie mentre Fortunati (1986) fa sua la proposta cronologica di Arcangeli. Al di là della ricostruzione critico-filologica relativa alla datazione, è unanime il riconoscimento della pala di San Giacomo come uno dei più significativi esempi di pittura contriformata sull'onda della precettistica paleottiana. Cesi, discepolo di Nosadella, cresciuto all'interno della tradizione della maniera bolognese, con incursioni verso Barocci e i riformati senesi(ad es. Ventura Salimbeni), dopo l'esperienza romana del 1591, adotta uno stile di nitida severità, "convertendo la metereologia dei paesaggi caracceschi nella luce immobile e severa di universi gelati e solitari" (Fortunati 1986). La poetica del naturale, pur tradotta in termini di rigore compositivo e tonale, è quindi presente nella sua opera, dove trova cristallino equilibrio con le necessità dell'ideologia cattolica post-tridentina.
bibliografiaGraziani A.( 1939)pp. 86-88; Maestri Pittura( 1959)pp. 53-54; Benati D.( 1980)p. 16; Fortunati V.( 1986)pp. 90-92; Roli R.( 1967)pp. 168-169
definizionepala d'altare
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzopiazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO)
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Orsi O.; Funzionario responsabile: Stanzani A.; Trascrizione per informatizzazione: Orsi O./ Majoli L. (1997); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1996
anno modifica2006
latitudine44.495215
longitudine11.348833

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