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bene culturale | dipinto |
soggetto | martirio dei diecimila Martiri |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00290405 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43 |
contenitore | monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, corridoio |
datazione | sec. XVI terzo quarto; 1555 (post) - 1555 (post) [bibliografia] |
autore | Tosini Michele detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio (1503/ 1577), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | alt. 257, largh. 231, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Soggetti sacri. Personaggi: Adriano imperatore; Antonino imperatore; Sant'Acazio. Figure maschili: martiri; soldati. Abbigliamento: all'antica. Paesaggi: cielo; nuvole; montagne; colline. Oggetti: croci; corde; catene; armi; panneggi; baldacchino. Animali: cavalli. Vegetali: rami; cespugli. |
notizie storico-critiche | Il nome dell'autore del dipinto, "Michele Grillandai", fu trovato in un libro di ricordi dal Bocchi (1677) che descrisse la tavola sull'altare della cappella dei Diecimila Martiri nella chiesa fiorentina di S. Pancrazio. La cappella era precedentemente dedicata a San Jacopo Interciso, come testimonia un affresco datato 1454 ritrovato, durante il rinnovamento settecentesco della chiesa, sotto il dipinto del Tosini. Quando nel 1555 vi fu trasferito il cranio di Sant'Acazio, capitano dei diecimila martiri, la cappella venne intitolata a questi ultimi e fu probabilmente in quell'occasione, o poco dopo, che venne commissionato il nuovo dipinto il cui soggetto non e' fra i piu' comuni nella pittura fiorentina del Cinquecento. Esiste comunque una fonte iconografica precisa, costituita dalla tavola di analogo soggetto dipinta dal Pontormo per le monache dello Spedale degli Innocenti circa un quarto di secolo prima ed ora conservata a Pitti. Con la pala di San Salvi Michele di Ridolfo si allontana dai canoni sarteschi e ghirlandaieschi cui era sempre stato fedele durante la sua prima attivita', completamente estranea ai rinnovamenti manieristici. Qui, per la prima volta si avvicina al Bronzino e al Vasari di cui, fin dal 1557, e' stretto collaboratore nella decorazione di Palazzo Vecchio. Anche il gusto michelangiolesco di strette derivazione pontormesca e' qui filtrato attraverso le esperienze vasariane. |
bibliografia | Bocchi F./ Cinelli Calvoli G.( 1677)p. 206; Richa G.( 1754-1762)pp. 320-324; Crowe J. A./ Cavalcaselle G. B.( 1903-1914)v. VI, pp. 571, 584-585; Meloni Trkulja S.( 1975)p. 19; Padovani S./ Meloni Trkulja S.( 1982)pp. 27-28; Pittura Italia( 1988)p. 856 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via di S. Salvi, 43 |
ente schedatore | L. 41/1986 |
ente competente | S417 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Corti C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bellini F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
anno creazione | 1989 |
anno modifica | 2006 |
latitudine | 43.803968 |
longitudine | 11.275909 |