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bene culturale | dipinto, elemento d'insieme |
soggetto | martirio di Sant'Apollonia |
tipo scheda | OA_3.00 |
codice univoco | 09 00161626 A - 4 |
localizzazione | Italia, Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60 |
contenitore | monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala del Colosso, parete di fronte all'ingresso, in basso |
datazione | sec. XVI ; 1530 - 1530 (ca) [bibliografia] ; |
autore | Granacci Francesco (1469-1470/ 1543), |
materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
misure | cm, alt. 40, largh. 59, |
condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali |
dati analitici | NR (recupero pregresso)Soggetti sacri. Personaggi: Sant'Apollonia. Figure maschili: carnefice; astanti; armigero. Interno. Oggetti: tenaglie; martello; banco; spade; alabarda. |
notizie storico-critiche | Le tavolette facevano parte di una pala eseguita per l'altar maggiore della chiesa del convento di S. Apollonia a Firenze. Il dipinto è ricordato dal Vasari, che lo dice eseguito dal Granacci su uno schema fornitogli da Michelangelo. Della pala sono state identificate quindici tavole: Annunciazione (Corsham Court, Wiltshire, coll. Methuen), forse la parte centrale; quattro pannelli con S. Apollonia, S. Maria Maddalena, S. Giovanni Battista, S. Geronimo (Monaco, Bayerische Staatgemaldesammlung), che per lo Holst (1974) erano i laterali; dieci tavolette con storie della Santa, di cui sei sono alla Galleria dell'Accademia di Firenze. La pala rimase sull'altare, dove la dicono Vasari e Borghini (1585), finché l'altare fu modificato con l'aggiunta di un ciborio (fine sec. XVI o inizi del XVII); la pala fu allora smembrata, mentre la predella rimase a decorare il nuovo ciborio. Le varie parti della pala furono disperse nel corso del XIX secolo. Quanto alla datazione, Freedberg (1961) propone gli anni 1517-1518; Paatz (1940) il decennio 1530-1540; secondo von Holst (1974) l'esecuzione della pala va ricollegata ai lavori di ristrutturazione della chiesa, terminati nel maggio 1535, pensando che possa collocarsi tra la fine degli anni Venti e l'inizio dei Trenta. Le storiette dell'Accademia, di esecuzione rapida e fluente e vivacemente espressive, rivelano per parte della critica un avvicinamento del Granacci ai modi del Rosso e del Pontormo. Holst (1974) non identificava tutte le scene con episodi del martirio di sant'Apollonia, mentre Bacarelli Locoratolo (1982) ha collegato tutti gli episodi raffigurati nelle tavolette alla leggenda della passione e del martirio della santa, con riferimento a tre manoscritti della Biblioteca Nazionale di Firenze, in particolare ad un Leggendario di santi del sec. XV (Conventi Soppressi, SS. Annunziata, scaffale F, III, n. 1551). Per la tavolette dell'Accademia, Natali (1995) estende l'esecuzione alla bottega del Granacci, proponendo una partecipazione di Alonso Berruguete e quindi una datazione entro il 1518, anno in cui lo spagnolo rientrò in patria. |
altra localizzazione | luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze |
bibliografia | Holst C. von( 1974)p. 166, n. 68; Bacarelli Locoratolo G.( 1982)pp. 101-107 |
definizione | dipinto |
regione | Toscana |
provincia | Firenze |
comune | Firenze |
indirizzo | via Ricasoli, 58/60 |
ente schedatore | S156 |
ente competente | S156 |
autori della catalogazione | Compilatore scheda: Pagnotta L.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Caldini R. (2006); Aggiornamento-revisione: Natalini L./ Landi S. (1987), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Caldini R. (2005), |
anno creazione | 1985 |
anno modifica | 1987; 2005; 2006 |
latitudine | 43.777035 |
longitudine | 11.258756 |